“E’ stata una trappola – dichiara Gianluca Maggiore. – le azioni di ieri sono al vaglio dei nostri legali”

“E’ stata una trappola, così esordisce Gianluca Maggiore, del comitato NoTap, al telefono con la nostra redazione. I 52 fermati di ieri pomeriggio dalla polizia e portati in questura per l’identificazione mi ha hanno assicurato che nessuno di loro è entrato nella zona rossa.

Quando si sono accorti che uno dei cancelli era aperto, forse lasciato volutamente aperto, hanno capito di essere caduti in una trappola e hanno tentato di tornare indietro. Il fumogeno che si vede nel video non è stato lanciato da nessuno dei fermati. Il poliziotto caduto è precipitato da solo con l’aggravante che un suo collega, poi, gli è rovinato addosso. Bombe carta? I ragazzi non ne avevano. Il comitato Notap preferisce l’uso di metodi non violenti. Nel video pubblicato dalla polizia si vede un coltellino, un tira tappi e un passamontagna. Tutta l’azione compiuta ieri è al vaglio dei nostri legali. I cellulari sono stati sequestrati ma non si sa per quale motivo. Sono stati messi, alla rinfusa, senza assegnare ad ognuno di questi il nome del proprietario. Il reato contestato? Manifestazione non autorizzata ed è prevista una sanzione amministrativa”. E quanto affermato da Maggiore, del comitato NoTap, viene confermato dalle varie testimoniante di qualcuno dei fermati sui vari social network. Tutti sono concordi nell’affermare che si sia trattato di una trappola, di come sia stata eccessivamente dura la polizia somministrando manganellate a destra e a manca e di come un auto medica e un’ambulanza siano state poi chiamate in questura per prestare aiuto ai feriti. All’inizio i fermati sono stati addirittura ammanettati, ma pare che la maggioranza abbia accennato ad una rivolta e gli agenti abbiano desistito. Altro aspetto inquetante della vicenda è la totale assenza degli avvocati di fiducia, pare che sia stato impedito ai legali di avvicinarsi ai propri assistiti.

Francesco Cappello

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