7 febbraio 2016 – Melendugno e Borgagne possono dormire sonni tranquilli. Un supereroe veglia sui loro sogni. Un eroe, di nuovo vestito, che giunto, quasi, alla scadenza del mandato deve prendere più coraggio ed esternare le poche cose fatte da questa amministrazione monocolore socialista, guidata da Marco Potì. Il supereroe della giornata è proprio lui, il primo cittadino che dopo averci rimesso un’automobile all’inizio mandato, aver combattuto una strenua battaglia contro un gigante gassoso, ora rivela urbi et orbi di aver salvato l’amministrazione e i cittadini melendugnesi dal pericolo Ce.r.in quando nel 2014 le fu revocato l’appalto per la gestione dei tributi. «Avevamo avuto sentore di qualcosa di strano» ha dichiarato il primo cittadino al Quotidiano e quelle stranezze si sono materializzate qualche giorno fa quando la Guardia di Finanza ha arrestato gli amministratori dell’azienda che si occupava della “liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni”, tra cui, fino al 2014, anche di Melendugno. Il nostro eroe ha avuto sentito puzza di bruciato e ha preferito internalizzare il servizio, cioè riaffidarlo allo stesso comune. Ovviamente dopo la pubblicazione del pezzo non mancano le polemiche, in primis quelle del consigliere di opposizione Mauro Russo che, su Facebook, ha dichiarato che «i problemi e le stranezze vanno resi pubblici, non si può tenere tutto nel chiuso delle stanze», con l’aggravante che alcuni cittadini ora si chiedono se i tributi versati con Cerin siano stati o meno legittimi, dato che vi erano stati dei problemi con cartelle pazze che riguardavano i passi carrabili e la FederConsumatori di Melendugno era riuscita a vincere un ricorso in merito. Ma noi queste domande non possiamo e non dobbiamo porcele dato che un supereroe veglia su di noi e sui nostri portafogli.
Francesco Cappello