4 febbraio 2016 – Ci duole constatare che eravamo stati profetici. Come avevamo ipotizzato nell’agosto scorso, in merito alla vicenda della particella 148 incendiata a San Foca e attraversata da opera strategica, il governo nazionale è riuscito a trovare la cosiddetta “pezza a colore”. Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, cede alle pressioni delle lobby e emana una modifica al decreto ministeriale del 19 giugno 2015. In questo atto spunta il il comma 9 dove si legge quanto segue: «In deroga al comma 1, il Servizio Fitosanitario Regionale può autorizzare lo spostamento temporaneo di piante specificate per la realizzazione di opere dichiarate di pubblica utilità, che hanno conseguito le previste autorizzazioni e di cui è stata svolta la Valutazione di Impatto Ambientale […]». Eccolo il sistema Italia, quello che piace tanto ai vari politici che ci governano e hanno governato in tutti questi anni. E’ facile fare imprenditoria avendo dalla propria parte un governo che alla prima difficoltà sgombra il campo da ogni problema e ordina ad un suo ministro di emanare un decreto ad hoc. Tutta nasceva dal fatto che TAP non poteva spostare alberi di ulivo per effetto del decreto sulla xylella, virus farlocco e buffone creato ad arte. TAP in questo modo potrà, con semplici “ispezioni visive ufficiali”, movimentare ulivi in barba a qualsiasi decreto o procedura di sequestro della Procura della Repubblica di Lecce. Che ci sia o meno il batterio killer, che esista o meno la xylella Fastidiosa, il governo e TAP hanno raggiunto il loro obiettivo: far realizzare l’opera strategica pagata con i nostri soldi a beneficio dell’Europa.
Francesco Cappello