Ultrainternet di Telecom Italia. Il digital divide un lontano ricordo?

5 febbraio 2015 – I tempi in cui, per poter vedere l’apertura e la chiusura di lavori per ottenere dei benefici diretti ai cittadini, dovevano passare dei tempi quasi biblici, sembrano essere ormai sorpassati. digital-divideQuesto almeno per quanto riguarda il futuro dei problemi legati al digital divide che, in Puglia, è stato preso in carico con un certo ritardo, per quanto riguarda il programma previsto dal settennato che si è appena concluso, ma che per il prossimo periodo programmatico sembra già aver messo al sicuro gli impegni ed il programma delle risorse disponibili.

Un bell’anticipo dei tempi, se si considera che il prossimo step dell’Agenda digitale si chiude nel 2020 e che, in alcune città, come ad esempio Lecce, la situazione si trova già a buon punto. Anche se c’è un però, che in questo caso si chiama “Telecom Italia” in quanto è stata la stessa società ad investire nella posa in opera di tanti chilometri di fibra ottica che hanno permesso di raggiungere il 60% della popolazione leccese con le offerte di Ultrainternet (vai su http://www.apprendistatoprovinciaroma.it/adsl-telecom/), prevedendo di raggiungere un ulteriore 25% entro la fine dell’anno in corso.

Una scelta ‘virtuosa’ che sta vedendo i principali provider, che stanno puntando sulla banda larga, in una intensificazione strategica degli investimenti nella fibra ottica. Per le regioni del sud della penisola la partita viene giocata da Telecom e da un potenziamento dell’offerta adsl fastweb con relativa predisposizione per il passaggio alla banda ultra larga. Le ragioni sono ancora una volta da ricondurre ai piani europei, dal momento che la Ue ha stabilito che per il 2020 il 50% di ogni regione della Comunità Europea ci sia una connessione a 100 mbit al secondo, e il 100% sia raggiunto da una velocità minima di 30 Mbit.

Ciò che però al momento conta è che queste scelte strategiche non dovrebbero costare nemmeno un centesimo, in quanto alle amministrazioni locali sono stati destinate decine di milioni di euro dall’apposito fondo, che nel caso della Puglia al momento si aggira intorno ai 30 milioni di euro. Una bella cifra per rendere le infrastrutture più moderne, e ridare slancio alla concorrenza telefonica per gli utenti, e alla ripresa dell’economia con la digitalizzazione delle imprese.

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