Storia di quando Pepsi Cola mise in palio un jet militare

Ci sono annunci pubblicitari che promettono cose strabilianti. giochi che interagiscono con il tuo dispositivo ad un livello grafico mai visto, cibo bellissimo che quando lo vedi cucinato nel piatto pensi di aver sbagliato qualcosa e via dicendo. Ma si sa che spesso di tratta di pubblicità ingannevole e il risultato è che ti ritrovi come si dice da queste parti: “occhi chini e mani vacanti“.

Forse all’epoca John Leonard deve aver pensato la stessa cosa. Chi mai ti poteva regalare un oggetto del genere raccogliendo solo 7 (miseri) milioni di punti. John era un studente universitario che mentre cercava di capire cosa fare della sua vita vide, un giorno, in tv, uno spot pubblicitario. La Pepsi aveva lanciato una nuova campagna, dove raccogliendo dei punti si poteva avere in regalo un cappellino, un paio di occhiali un jet militare, un Harrier nello specifico. Si avete letto bene. E sotto in didascalia non c’era nessun avviso che potesse trattarsi di uno scherzo o di altro. Pepsi, nel 1996, pensò che per incrementare le vendite e “fare le scarpe” alla sua concorrente di sempre, Coca Cola, si potesse mettere come premio un vero jet militare dal valore di oltre 26 milioni di euro. É come se pasta Divella nel farvi raccogliere i suoi famosi bollini mettesse tra i premi la nave militare Amerigo Vespucci.

Era il 1996 John non potè crederci e per sincerarsi che potesse possedere, parcheggiato nel tipico vialetto di una caratteristica casa americana, un jet militare chiamò un ufficio del Pentagono. Lì, in quel luogo, si decidono i destini del pianeta e chi meglio di loro poteva decretare se John potesse avere un jet militare. Il Pentagono rispose che non c’era nulla di male soprattutto se il velivolo non fosse armato.

Volete sapere come è andata a finire? Basta avere un account su Netflix e cercare le 4 puntate della docuserie “Pepsi, Dov’è il mio Jet?” dove viene analizzata la vicenda con interviste ai protagonisti della vicenda.

Attenzione SPOILER

Per chi non ha Netflix sappiate che Pepsi trascinò John in tribunale e non lo premiò mai con nessun jet militare nonostante egli avesse accumulato veramente i 7 milioni di punti necessari. Per raccogliere quei punti usò tutti i sotterfugi possibili. Addirittura Pepsi, ingenuamente, mise in vendita i punti a 10 centesimi di dollaro ciascuno non immaginando che qualcuno avrebbe speso oltre 200mila dollari per accumulare i punti richiesti.

Il caso finì in tribunale e il giudice diede torto al consumatore ascrivendo il caso in quella casistica che si chiama pubblicità ingannevole. Pepsi, invece, non fu condannata per condotta immorale.

Francesco Cappello

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