Stamane siamo stati a Roca Vecchia e abbiamo visto che in 7 minuti pagano 50 turisti

Stamane siamo stati a Roca Vecchia e abbiamo stazionato nel punto di accesso dove gli operatori dell’associazione Vicarch fanno del loro meglio e, forse anche di più, per contingentare i visitatori, far rispettare le distanze sanitarie, far mettere le mascherine e far fare i biglietti a chi voglia accedere all’area. L’accesso, come pubblicizzato ovunque, è, da quest’anno, a pagamento. Il costo del biglietto è di 3 euro per i turisti che non hanno la app “melendugno card”, gratuito invece per i residenti, i fruitori dell’app e i diversamente abili e i loro accompagnatori. Ma anche se si ha diritto al biglietto bisogna comunque registrare il proprio accesso lasciando il nome, cognome e il numero di cellulare rispettando le norme anti-covid sulla rintracciabilità di chi accede all’area. “Mettete le mascherine, uno solo faccia il biglietto, gli altri aspettino dietro le transenne, rispettate le distanze di sicurezza di un metro e mezzo, abbiamo anche i POS per i pagamenti, non presentatevi con un banconota da 100 euro per 3 euro di biglietto” questo il mantra degli operatori che, detto tra noi, si fanno “un mazzo così” per farci rispettare le regole.

Stazionando presso il cancello abbiamo contato i biglietti. In 7 minuti abbiamo registrato oltre 50 accessi pagati (per 3 euro). Spinti dalla curiosità abbiamo contattato il consigliere Roberto Rollo, delegato per l’area di Roca, che però non ci ha rivelato quanti turisti, al giorno, accedono all’area, né quanto viene realizzato al giorno in termini di moneta sonante, considerando che vi sono tre casse funzionanti e la presenza dei dispositivi POS per velocizzare le operazioni di pagamento. I bene informati parlano di 2500-3000 euro al giorno, in questo ultimo periodo, solo come incassi per accedere all’area della Poesia, anche se poi il biglietto, che ha validità tutta la giornata, permette l’accesso ad entrambi i siti: sia all’Area Archeologica di Roca Vecchia che alle due grotte, compresa la visita guidata, se richiesta.

Nota a favore è la presenza nell’area di personale della sicurezza che sconsiglia di tuffarsi dalle scogliere, in quanto vi è il divieto di balneazione e chi invece le regole non riesce proprio a rispettarle e vuole fare il bagno alla Poesia lo fa a proprio rischio e pericolo. Altra nota positiva è la scomparsa(?) di chi vendeva bevande all’interno dell’area fregandosene dell’ordinanza del comune di Melendugno che vietava tale attività e inoltre è fatto divieto di accedere con bici, ombrelloni e sdraio essendo un’area fragile da valorizzare e preservare. All’esterno dell’area vi sono due venditori di bibite fresche, forniti di tutto, uno più vicino all’accesso dov’è possibile gustare il miglior tarallo della Puglia.

Francesco Cappello

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