SS16: una nuova autostrada per l’Impero Salentino

11 settembre 2012 OTRANTO – L’Impero Romano ha costruito le sue fortune militari sulle strade. I nostri politici, novelli consoli romani, pensano di poter fare e perpetrare le loro fortune sulla costruzione di strade. Ne è esempio lampante l’autostrada che prenderà il posto dell’attuale Strada Statale 16, quella che collega Maglie a Otranto. Il costo di questo mostro di asfalto sarà di 8mila alberi di olivo e lo stravolgimento dell’ecosistema . Quattro corsie più altre due strade complanari che corrono affianco all’autostrada. Ogni incrocio avrà il suo svincolo con annesso ponte.

E se tutto ciò non bastasse a far capire l’opera faraonica che si sta per andare a creare si usa la classica scusa tutta italiana, tutta sudista: con questa strada “mangeranno” le famiglie del Salento. É la stessa scusa usata a Taranto e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Una città violentata e i suoi cittadini usati come cavie per scoprire quanto possono resistere prima di morire con tutto quel veleno in corpo.

La SS16 attualmente è una superstrada a due corsie, una va a Maglie e l’altra corre verso Otranto e da quanto appurato non necessita di questo ampliamento così esoso per il territorio salentino. Ovviamente, ambientalisti e semplici cittadini si sono scatenati per tentare di fermare questo nuovo mostro. Anche il MoVimento 5 stelle di Lecce è sceso in campo, ma chi ha vinto l’appalto per la costruzione non si ferma e ha colonizzato un pezzo di terreno con dei mezzi di movimento terra. Il terreno si trovano prima dello svincolo per Bagnolo del Salento.

Non è tutto. Se la scusa è di far “mangiare” le famiglie la SS16 rischia di fare la fine della Salerno – Reggio Calabria, un’autostrada, in attesa di fine, da tempo immemorabile e interessata da una valanga di euro per il suo completamento, si stima quasi sei miliardi di euro e il cui completamento è previsto per il 2018.

«I turisti arrivano tutti con macchine di grossa cilindrata, veloci verso il mare; così li immaginiamo, perciò trasformiamo la nostra preziosa terra “di tradizioni millenarie”, in circuiti d’alta velocità. E gli altri? I turisti slow time, lento piede, alla ricerca dei segni distintivi di un popolo e di una regione, alla ricerca di colori, profumi, sapori, storia, cultura, specifici e unici del Salento? Beh, per quelli si preparano grandi tabelloni pubblicitari di benvenuto, pieni di lusinghe paesaggistiche e artistiche, da “erigere” lungo i lati delle strade».

Afferma sconsolata un’attivista sul suo profilo facebook.

Francesco Cappello

2 Comments

  1. mitilo del salento
  2. simone

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