Shirley Temple, la storia della diva più giovane di Hollywood

C’è stata un’epoca d’oro nella storia di Hollywood in cui alcune attrici arrivavano ad acquisire una fama mondiale, trasformandosi in vere e proprie dive. Il caso più precoce è sicuramente quello di Shirley Temple, piccola enfant prodige del Cinema che non solo ha influenzato la cultura pop di intere generazioni, ma che tra l’altro dovette ritirarsi dalla recitazione poco più che maggiorenne. Ti piace l’argomento? Approfondisci su Alphabetcity.it. Notizie, aggiornamenti e tanto altro ancora ti aspettano!

Dalla nascita della stella alla sua epoca d’oro

La piccola Shirley, terzogenita di una casalinga e di un impiegato bancario, nacque nel 1928 in California. Ben presto, su invito di un direttore di casting, venne iscritta dapprima a un corso di danza, per poi intraprendere la recitazione. A soli tre anni debuttò in un cortometraggio intitolato The Red-Haired Alibi. Dopo di che venne ingaggiata in decine di film dal valore artistico pressoché nullo, ma sviluppati intorno alle doti della piccola attrice. Tra questi rientrano Il trionfo della vita, Piccola stella, Rivelazione, Il piccolo colonnello, Un angolo di paradiso, La piccola ribelle e Riccioli d’oro, a cui si deve uno dei soprannomi con cui Shirley Temple viene ricordata anche nel panorama italiano.

Questa attrice si rivelò immediatamente estremamente precoce e divenne un’icona mediatica soprattutto nei primissimi anni dopo il suo esordio, specialmente tra il ’32 e il ’35. Sono innumerevoli i gadget che riportavano la sua immagine, venduti ai fan che impazzivano per questa bambina dall’aspetto angelico e puro, ma altresì vispo e brillante. Lo stesso presidente Franklin Roosevelt espresse un giudizio estremamente positivo su di lei: “È splendido che per soli 50 centesimi un americano possa andare al cinema, vedere la faccia sorridente di una bambina e dimenticarsi i suoi problemi”.

Il ritiro dalla recitazione e la vita in politica

Ormai giunta all’adolescenza, l’iconica bellezza infantile della Temple non faceva più presa sugli spettatori, già totalmente assorbiti dalle sorti della Seconda Guerra Mondiale. A questo si aggiunsero alcuni problemi personali, che la portarono a ritirarsi dalle scene a soli 22 anni. In realtà Shirley Temple iniziò a dedicarsi alla televisione, per cui condusse alcuni programmi e fu ospite di diversi colleghi nelle trasmissioni da loro condotte. A partire dagli anni Sessanta, invece, scese di schierarsi politicamente, iniziando una carriera nell’ambito diplomatico sotto l’insegna del Partito Repubblicano. Non è un caso che il presidente Richard Nixon l’abbia scelta come ambasciatrice statunitense in Ghana. Invece, tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, diresse le sue attenzioni alla Cecoslovacchia, proprio nel bel mezzo della Rivoluzione di Velluto che vide la dissoluzione di questo avamposto comunista.

Per rendersi conto dell’importanza della figura di questa attrice nell’immaginario collettivo, non basta ricordare che esiste un cocktail analcolico che porta il suo nome. L’immagine di Shirley Temple, infatti, compare non solo in un quadro di Salvador Dalí, ma anche per ben due volte nella copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, iconico album dei Beatles.

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