Pubblicisti addio da settembre2012. Ordine abolito da Governo Monti. Caos in rete

(29 dicembre 2011) ROMA – Attacco alla rete internet italiana in corso. Il governo Monti ha approvato il cosiddetto decreto “Salva-Italia” e fin qui nulla di strano. All’interno del decreto una piccola norma prevede l’abolizione dell’ordine dei pubblicisti. Fine dei giochi e fine di tanti giornali online e di tanti blog e blogger che fanno del giornalismo la loro vita. In Italia l’ordine dei pubblicisti conta 80mila persone, senza contare le altre migliaia che ogni anno finiscono il praticantato e fanno domanda per entrare nell’ordine che è in realtà un sottordine dei giornalisti. Da settembre 2012, quindi, chi non è iscritto all’albo dei giornalisti non potrà scrivere più di dieci articoli all’anno e in modo continuato, pena la denuncia penale per esercizio abusivo della professione. E ora? Cosa ne sarà di tutti quei giornali, online, spuntati come funghi, negli ultimi anni. Intanto l’Ordine dei Giornalisti sarà in riunione tra il 18 e il 20 gennaio prossimo per discutere della situazione e per eventualmente fare una controproposta.

Sul web si è scatenato il putiferio soprattutto tenuto conto del fatto che le grandi testate giornalistiche, tranne il Corriere della Sera, hanno fatto finta di nulla. Basta andare su Google News e si scopre che solo le piccole testate, a cui interessa di più la faccenda, ne parlano. Gli altri nulla. Giornali online e blog sono sempre stati sotto il mirino dei vari governi, di qualunque area, e ora con l’eventuale obbligo di essere tutti giornalisti professionisti sono riusciti a fermare la libera circolazione dell’informazione in rete. Di tale ordine, ovviamente negli altri Paesi europei non esiste traccia, e sarebbe molto più logico abolire anche l’Ordine dei Giornalisti, retaggio del fascismo. Ormai in questa era tecnologica è il popolo della rete che decreta il successo o meno di una testata, sia che essa sia un grande giornale, sia che esso melendugno.net.

 

Francesco Cappello

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