Prima o poi il fenomeno “Tutti in vacanza nel Salento” finirà. Oltre “lu sule, lu mare e lu jentu” cosa offriamo?

31 agosto 2017 – Tempo di bilanci, l’estate 2017 volge al termine, oggi ultimo giorno di agosto e i turisti, che nei giorni scorsi hanno preso d’assalto le nostre località, hanno lasciato ordinatamente il nostro territorio. E su varie testate di informazione online non passa giorno che non ci sia qualche articolo sulla stagione 2017 che sta per finire. Magari ciò che scriverò di seguito a qualcuno non piacerà o mi taccerà di ingenuità o peggio scriverà che non capisco nulla di turismo e che sono un traditore della Patria Salentina, ma ci sono cose che devo mettere per forza su carta, virtuale, altrimenti scoppio. Non sono titolare di nessuna struttura ricettiva né di ristorante o altro che ha a che fare con i turisti, assisto però molte strutture ricettive ad avviare la propria stagione turistica e ogni anno è sempre la stessa storia. Ci si danna l’anima per arrivare pronti e organizzati per l’avvio della stagione, più o meno, a giugno. La speranza di tutti è che passi tutto il più rapidamente possibile, senza troppi intoppi e/o incidenti. Dopo Ferragosto è già tutto finito. E ogni anno mi pongo sempre la medesima domanda. Ma non sarebbe meglio se la nostra stagione turistica invece che durare solo tre mesi, quando va bene, possa durare un po’ di più? Nel 2017 gli articoli che hanno parlato di San Foca, Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea, Melendugno, Borgagne, Grotta della Poesia, Caraibi del Salento e tutto ciò che abbiamo sul territorio si sono sprecati, quasi uno al giorno. Non è passata giornata senza che almeno un giornale online, o carta stampata, non abbia rilanciato il nostro territorio in campo nazionale, senza contare, ovviamente, quelli che hanno parlato e scritto di Gallipoli, Otranto, delle Maldive del Salento e i nostri imprenditori non vedono l’ora di chiudere la struttura per poter andare essi stessi in vacanza? Non sarebbe meglio riuscire a sfruttare anche settembre dove non c’è il traffico e la calca di agosto? Giorni fa ho condiviso su Facebook un post di una blogger che si lamentava del fatto che il Salento fosse un posto invivibile ad agosto, i più hanno dato ragione alla blogger ma qualcuno faceva notare che in Italia le vacanze vengono prese e godute dagli italiani ad agosto e quindi posti piedi in spiaggia perchè non vi sono sistemi di prenotazione online per gli ombrelloni e chilometri fatti sotto il solleone per trovare un parcheggio nei pressi del lido con l’incubo di qualche verbale se l’auto capita in divieto di sosta. Leggendo il suo post (è stato cancellato il blog. UPDATE 3 AGOSTO 2018) mi sono sentito scoraggiato e ho pensato che forse ci meritiamo tutto questo perchè non abbiamo nessuna voglia di investire e credere né in noi stessi né nel nostro territorio soprattutto se facciamo pagare una frisa 10 euro o un rustico 5 euro. Il nostro obiettivo non conclamato, ma palese, sotto gli occhi di tutti, è spennare il turista di turno e sperare che torni, prima o poi, per farsi spennare un’altra volta. Prima o poi la bolla “Tutti in vacanza nel Salento” scoppierà e i turisti invece di venire a Torre dell’Orso, a San Foca, a Gallipoli o a Porto Cesareo si fermeranno prima perchè noi oltre “lu sule, lu mare e lu jentu” cosa abbiamo da offrire?

Francesco Cappello

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