Operazione “Final Blow” dopo la condanna a 10 anni a Genny Pronjai sequestrati 150mila euro

Nella mattinata odierna personale della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un provvedimento di sequestro nei confronti di PRONJAI Skhelsen, 36enne albanese, meglio conosciuto con il nome di “Genny”, già coinvolto nell’operazione “Final Blow”.

Genny è stato condannato, all’esito del giudizio abbreviato, con sentenza del GUP di Lecce del 10 giugno scorso, alla pena di dieci anni di reclusione per aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Tale importante provvedimento del Tribunale di Lecce è finalizzato all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali operanti in ambito provinciale. L’esecuzione chiude, di fatto, il troncone dell’inchiesta che ha visto implicato nello specifico un gruppo particolarmente attivo, dal 2017 al 2020, nei territori del comune di Melendugno e rispettive marine che oggi ha portato al sequestro di beni, per un valore di oltre 150 mila euro, consistenti in un appartamento di recente costruzione e di un box, ubicati nel centralissimo Corso Italia di Merine, la frazione del comune di Lizzanello situata alle porte del capoluogo salentino, nonché una autovettura Mini Cooper S Countryman.

PRONJAI Shkelzen è persona molto conosciuta anche per via di attività commerciali che lo stesso conduceva, prima del suo arresto, a Melendugno e nelle marine. In particolare a San Foca dove lo stesso per alcuni anni ha gestito nel centro del borgo marinaro un bar pasticceria illecitamente acquisito dal sodalizio malavitoso estromettendo di fatto il precedente proprietario.

Nel 2015 aveva tentato di sfuggire all’ALT dei carabinieri sulla SP 1 Lecce Vernole che lo fermarono dopo qualche chilometro e a seguito di perquisizione personale furono rinvenuti 4 gr di cocaina, 15 banconote false da 20 euro l’una e duemila euro in contanti.

Nel tracciare un primo bilancio, la sezione della Divisione Anticrimine della Questura specializzata nella complessa attività di indagine patrimoniale che richiede l’abilità di saper unire in un unico metodo di lavoro la tradizionale attività investigativa e complesse analisi economico finanziarie, dal marzo 2020 ad oggi ha conseguito importanti risultati nella provincia di Lecce nell’ambito dell’aggressione ai patrimoni ritenuti illecitamente accumulati dagli appartenenti alla criminalità organizzata salentina. Per dare dei numeri sono state proposte 4 misure di prevenzione patrimoniali nei confronti di altrettante persone legate ad importanti sodalizi criminali salentini con il sequestro di beni mobili, immobili, attività economiche ed altre utilità per un valore complessivo di circa un milione di euro.

Lasciaci un commento