L’Italia al tempo del Coronavirus tra gatti, mare e terrorismo psicologico

Sono sempre stato contrario alle imposizioni soprattutto se vengono da un governo in cui non ho alcuna fiducia. Un governo che fino a pochi mesi nessuno avrebbe scommesso sulla sua durata e che ora prende decisioni sulla testa e sulla salute di tutti instillando ogni giorno e sempre più la paura del contagio aiutato anche dal terrorismo mediatico che fanno le televisioni. Avete mai guardato un programma televisivo su Mediaset? Ad ogni interruzione pubblicitaria c’è il cartello sul Covid-19 con quella musichetta così inquietante. E anche la RAI non scherza, i pannelli informativi si sprecano così come i messaggi sociali sul coronavirus. Tutti sono stati assoldati. Tik Tok, Facebook, Twitter, Youtube ovunque vi sono messaggi e pannelli informativi sulle regole da seguire, un martellamento, continuo, costante, asfissiante che anche gli idioti e gli analfabeti funzionali hanno ormai ben capito.

Ecco di tutto questo io non mi fido, non mi fido appunto del terrorismo a cui siamo sottoposti, del lavaggio del cervello di ogni ora del giorno e della notte, di tutti i messaggi sui social con l’hashtag #iorestoacasa di tutti quegli sportivi che dalle loro case consigliano a tutti di rimanere nella propria magione. Ma a casa non si riducono le difese immunitarie? Queste non si rafforzano stando a contatto con gli altri animali sociali? Oppure in questo caso non funziona?

E poi c’è la questione di Milano. Il 23 marzo prossimo dobbiamo andare nella capitale lombarda per una visita medica che non è possibile spostare. L’ospedale San Raffaele di Milano ci dice tranquillamente che possiamo affrontare il viaggio e che basta seguire le regole igienico sanitarie e che possiamo entrare senza problemi, il gestore del B&b nega, quasi, l’esistenza del problema Covid-19. A fronte di una prenotazione anche un gestore di una struttura salentina negherebbe qualsiasi cosa, quindi rischia di non essere affidabile. Sui social le notizie provenienti dalla Lombardia e dalle Regioni del Nord sono sempre più allarmanti e a partire dal nostro rientro, il 25 marzo 2020, dobbiamo avvertire la nostra ASL, come ha previsto il Presidente della Regione Puglia, Michele Emilano, e metterci in autoisolamento per 14 gg con tutto quello che ne consegue. Infatti un anziano, con molti problemi di salute, vive con noi.

Dicevo che non mi fido del governo, non mi piacciono le imposizioni, non mi fido di chi in un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non scrive chiaramente “è vietato uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro e spesa”. Sui DPCM emanati in queste settimane non vi è scritto da nessuna parte è vietato, ma il termine è “si invita a non uscire, ecc”. Non mi fido di chi non prende una decisione chiara, come quella di chiudere tutto e dare la gestione dell’approvvigionamento alimentare e sanitario ai militari fino ad una data certa, che sia effettivamente il 3 aprile o il 3 maggio. Se il Coronavirus è così pericoloso e si spande a macchia d’olio è inutile tergiversare. Riusciamo ad essere chiari e incisivi per una sola volta nella nostra vita amministrativa italiana? Ecco a questo punto sono io a chiedere l’intervento dell’esercito per alimentare e distribuire i farmaci alla popolazione. Forse solo con la gestione militare limitata potremo risolvere il problema e uscire da questo disastro economico, sociale e sanitario.

Oddio dare in mano a questi governanti incompetenti e incapaci l’uso dell’esercito mi fa venire l’orticaria peggio di un DPCM di Giuseppe Conte scritto con i piedi.

Ieri mattina sono andato al mare, volevo vedere con i miei occhi se effettivamente la popolazione è più matura di chi ci governa. Lo è. Sono stato sorpreso, e contento, che le marine di Melendugno, provincia di Lecce, si presentino vuote e di proprietà dei gatti che la fanno da padrone in questi luoghi meta di turisti e che forse quest’anno saranno un po’ più nostre. Sono tutte domande, legittime, che permettetemi di esprimere. E’ probabile che alcuni di voi hanno già formulato e continuano a dire che tutta la situazione è forse degenerata ma hanno troppa paura di esprimere i propri pensieri al vicino di tavolo o al compagno di letto perché hanno paura delle delazioni.

E’ probabile che questo isolamento porterà qualcosa di buono in questa Nazione dove ci sentiamo, per la prima volta, tutti uniti, a dispetto sempre dei nostri politici che ci vogliono divisi tra polentoni e terroni, ho visto qualche tricolore sventolare alle finestre. Infine, quando tutto sarà finito sarà il caso di perdonare e chiedere un’amnistia a tutti coloro che hanno preso una denuncia penale per aver mentito alle autorità essendo sprovvisti di autocertificazione. Ce ne facciamo promotori sin da ora con tutti coloro che sono incappati in questi controlli. Perdoniamoli perché la paura è spesso, anche, spavalderia.

Francesco Cappello

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