Giornata Mondiale della Salute. Quest’anno dedicata agli operatori sanitari

Ieri, 7 aprile 2021,  70esimo anniversario della Giornata Mondiale della Salute. In occasione della ricorrenza il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il ministro della salute, Roberto Speranza, hanno sottolineato l’importanza della salute nella fase di pandemia a cui stiamo facendo fronte. La giornata di ieri è stata dedicata agli operatori sanitari che lavorano da oltre un anno al limite delle loro possibilità. Oltre il proprio dovere, per salvare esseri umani. Spesso essi stessi rischiano di ammalarsi in prima persona.

L’emergenza sanitaria in corso, dovuto al Covid-19 e le sue varianti, ostacolano il raggiungimento di un completo stato di salute.  La salute è un Diritto e come tale va garantito. Diritto Inalienabile del Cittadino, tutelato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e l’art.32 della Costituzione Italiana recita:

“La repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto dell’individuo, così come interesse per la collettività, garantendo cure per gli indigenti”.

Giornata mondiale della salute dal 1950 ogni anno

L’OMS (organizzazione mondiale della salute), dal 1950, ogni 7 aprile, commemora la giornata mondiale della Salute. Ogni anno sono affrontate tematiche d’interesse mondiale della salute pubblica per prevedere un programma che possa migliorare le condizioni di vita mondiale. Secondo l’OMS, la salute è basilare per la felicità e il benessere dell’uomo, la quale fornisce ad essere più produttivi e a mantenere stabile il progresso economico.

L’incontro annuale approfondisce un tema specifico in un settore di particolare rilievo, ieri, è stato dedicato al tema  #vaccinoequity, con l’auspicio che nei primi cento giorni dell’anno siano almeno vaccinati, in tutti i Paesi del mondo, gli operatori sanitari, gli anziani e le persone fragili.

Le videochiamate e le chat assottigliano i rapporti reali

Purtroppo la situazione pandemica ha alterato lo stile di vita di ognuno di noi tanto da rallentare il ritmo della propria vita. Molti hanno riscoperto il tempo da dedicare alle proprie passioni.  La maggior parte degli italiani ha riscoperto  piaceri sopiti, tradizioni dimenticate e ha sperimentato ai fornelli. Molti, in questi mesi di pandemia, hanno sfornato e assaggiato più ricette nello stesso giorno con il risultato di metter su qualche kg di troppo.

Privati e limitati, anche dell’attività sportiva, amatorialmente ognuno di noi cerca di seguire dei workout online o di fare delle corsette vicino casa come prevedono le normative anti-covid.

Dallo scorso lockdown ho potuto dedicarmi a delle passioni che avevo congelato per motivi lavorativi e ho frequentato dei corsi a distanza di formazione, i cosiddetti webinar.

Ora che il tempo sembra scorrere più lentamente, ci si dedica con più dedizione alle proprie attività, in solitudine o coinvolgendo i familiari. Con gli amici, con cui ci si frequentava, rimane il contatto telefonico, ma ognuno di noi, vive delle difficoltà e dei cambiamenti che spesso non è facile affrontare o raccontare. Le videochiamate e le poche parole in chat, assottigliano i rapporti reali che si erano, con il tempo, creati. In questo periodo è più difficile avvicinarsi e parlare, spontaneamente, con una persona sconosciuta, anche in attesa del proprio turno in cassa. Vi è una diffusa sensazione di ansia. Virtualmente, invece, siamo tutti più sereni e tranquilli per comunicare.

Sarà che questo distanziamento sociale e le comunicazioni dei mass-media ci stanno evolvendo verso rapporti sociali più virtuali che umani? Si spera veramente di no e che sia solo un periodo transitivo, un trend passeggero.

Cristina De Luca

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