Emergenza fumi: 6 comuni contro gli sciacalli dei roghi

4 ottobre 2014 – È stato necessario quasi un anno per organizzare l’incontro, urgente, tra “i Sindaci e i comandanti dei comuni del circondario”. Questo aveva promesso il Sindaco Marco Potì sul profilo Facebook, del capo della polizia locale, Antonio Nahi, il 29 ottobre 2013. foglie_che_brucianoL’incontro, urgente, è avvenuto il primo ottobre scorso quando i rappresentanti dei comuni di Castrì, Vernole, Martano, Calimera e Carpignano hanno ascoltato il Cahier de doléance del comune di Melendugno che, quotidianamente, viene stretto in una morsa di fumo che fa soffocare i propri abitanti. Quelli più esposti e che soffrono di più sono gli abitanti di Borgagne che per la sua posizione ha la sfortuna di raccogliere tutti i veleni che arrivano dai paesi limitrofi. L’incontro, urgente, ha prodotto un protocollo di intesa che produrrà una delibera congiunta che dovrebbe scoraggiare i roghi indiscriminati e incustoditi, soprattutto di notte. Sperando che i rappresentanti delle forze dell’ordine locali effettivamente facciano rispettare questa ordinanza che prima o poi sarà emessa anche dagli altri cinque comuni, perché Melendugno ha già tale ordinanza e gli uomini della municipale, a rischio della propria salute, hanno già elevato, nel solo 2014, oltre trenta verbali agli sciacalli del rogo. La combustione può essere effettuata, è bene ricordarlo, in calma di vento e con cumuli limitati e vigilati. Chi accende i fuochi crede di essere al sicuro, pensa che quell’aria pestifera non sarà respirata dai proprio figli e nipoti e fa finta di ignorare che la lenta combustione delle ramaglie provoca uno spargimento di criptogamici nell’aria. Dimenticano che l’aria è respirata da tutti e dimenticano che si è facilmente identificabili grazie alle visure catastali e i verbali si aggirano tra i 160 e i 500 euro per le violazioni reiterate.

Francesco Cappello

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