Effetto Megaupload: aggiornamento situazione italiana

(26 gennaio 2012) ROMA – Il signor Kim Schmitz, alias Dotcom, cittadino tedesco, rimarrà in un carcere neozelandese fino al 22 febbraio prossimo. Lo ha deciso la giustizia della Nuova Zelanda, probabilmente con la corresponsabilità della polizia federale statunitense. Kim Schmitz è balzato agli onori della cronaca perchè fondatore dei servizi più importanti e più frequentati per il filesharing: megavideo, megaupload e megaporn. Il conseguente blocco di questi tre siti ha gettato nello scompiglio tutti i siti che si sono occupati di fornire link per lo scaricamento illegale di film, video, programmi, giochi e musica. L’arresto di Dotcom ha avuto come conseguenza la chiusura o la sospensione, immediata, di numerosi altri servizi di filesharing, come Filesonic, Hotfile, Fileserve, Filejungle, Uploadstation, Depositfiles e Wupload. Ma anche altri siti, come rapidshare, stanno meditando di chiudere o autosospendersi, mentre altri, come Cuevana e Taringa, sono già sotto esame del Fbi.

La chiusura di Megaupload e company prima, e la sospensione di altri servizi di sharing dopo ha causato uno stravolgimento nel panorama pirata italiano. Mentre la sospensione dei servizi creati da DotCom era ancora in corso molti uppers (cioè coloro che inseriscono il materiale per condividerlo con gli altri con i downloaders) si erano rivolti già verso altri lidi. Ma la notizia di lunedì scorso, dell’autosospensione di Filesonic, ha gettato nello sconforto i più, tanto che molti hanno meditato di ritirarsi e appendere il mouse al chiodo. Con il passare dei giorni, invece, si sono infittite le discussioni nei forum per cercare di mantenere la calma e soprattutto alcuni siti che un tempo facevano scaricare ora o sono irraggiungibili oppure sono infarciti di pubblicità e spam che risultano non navigabili. Sui forum storici italiani di condivisione invece campeggia l’avviso che presto i link che puntavano verso i servizi di sharing sospesi saranno ripristinati al più presto.

Il colpo inferto dalla polizia federale statunitense al panorama di filesharing internazionale è stato forte, ma c’è anche da dire che è come svuotare il mare con un bicchiere, poichè l’alternativa, per chi vuole continuare a scaricare materiale senza rispettare il copyright, sarebbe un quasi ritorno alle origini, cioè l’uso dei torrent.

 

Francesco Cappello

 

fonte: QI

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