Domenica 25 settembre alle 7 alle 23 siamo chiamati a votare il rinnovo dei nostri parlamentari in Parlamento. Come si vota? Basta una X.
Per effetto della nuova legge elettorale, il cd “rosatellum” non possiamo scegliere gli uomini e le donne che rappresenteranno e difenderanno i nostri interessi. In realtà è da molto ormai che non abbiamo più questa prerogativa. Ma ora meno che mai. Basterà una croce. Trattati esattamente come chi non sa nè leggere nè scrivere e men che meno pensare da soli. Un tempo e secondo le norme della nostra Costituzione, quella divenuta con il tempo carta straccia, potevamo scegliere. Oggi non lo possiamo fare più. Sono i partiti politici e quindi i loro capi che scelgono per noi.
Tralasciando questi discorsi ma voi avete idea di come si vota? Niente voto disgiunto. Melendugno, nello specifico, è inserito, per il Senato della Repubblica, nel collegio plurinominale della Puglia 01 e Uninominale 05. Mentre per la Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Puglia 04 e uninominale Puglia 09.
Un terzo dei loro rappresentanti è candidato nel collegio uninominale, il resto, i due terzi vengono scelti con il metodo proporzionale. Il primo vince chi prende più voti il secondo in proporzione al numero delle preferenze ottenute. O qualcosa di simile anche perchè ripetiamo noi dobbiamo mettere solo una X e messa anche nel punto giusto.
Da più parti sento di elettori che si asterranno dall’esprimere la loro preferenza. Ma non andare a votare serve solo a ingrossare le fila di quel partito di maggioranza che ha scelto di scendere dal treno sperando che nel frattempo non deragli. Ogni partito vorrebbe che stessimo a casa a guardare la partita di turno. Ogni candidato ci invita ad andare a votare ma mentre lo fa spera che noi faremo diversamente. Perchè come dice il detto ormai ci si vota tra amici e compari.
La tentazione di invitarvi a stare a casa. É inutile considerando anche il fatto che votato un candidato questi cambia casacca alla prima occasione o al primo ordine di scuderia. Ma nel momento in cui invito a non andare a votare penso a mio nonno, fascista e camicia nera che lo costrinsero ad andare a combattere in Spagna per sfamare la famiglia. Penso a mio nonno che non ha mai provato l’ebbrezza di un voto libero. Penso a lui e a tanti come lui che hanno vissuto e subito la dittatura e hanno sofferto per dare a noi la possibilità e il privilegio di andare a votare.
Assodato tutto ciò l’ideale sarebbe liberarsi da tanti personaggi in cerca d’autore “premiando” chi non se l’aspetta chi si è candidato sicuro di non andare a scaldare una comoda e costosa poltrona romana.
Il popolo italiano dovrà trovare la forza di usare per bene quella matita per dare un segnale forte all’interno e all’esterno di questa misera Nazione. Ecco un’altra partita di calcio è già iniziata.
Francesco Cappello
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