Costa Concordia, scatola nera rotta o introvabile

(23 gennaio 2012) GROSSETTO – Mentre continua l’opera dei soccorritori all’Isola del Giglio per trovare gli ultimi dispersi, i magistrati, che indagano sull’incidente, tentano di dare una spiegazione su cosa sia avvenuto sulla motonave Costa Concordia nei minuti successivi alla collisione con lo scoglio delle Scole. L’ideale sarebbe avere a disposizione la scatola nera della nave. Ma, fatalità, il backup, cioè il salvataggio della scatola nera è risultata rotta e da 15 giorni non registrava più alcun dato tanto che si era in attesa del tecnico per riparare il guasto.

Il Vdr (Voyage data recorder) o, volgarmente, scatola nera principale, invece, manca all’appello poichè i sommozzatori non sono riusciti ancora a recuperarlo. Le due scatole nere, quella principale e quella di backup sono posizionate in alcuni punti delle navi e servono a registrare i dati di navigazione e le comunicazioni radio. Hanno le stesse funzionalità delle scatole nere per aerei e dovrebbero essere sempre recuperabili nonostante gli incidenti o le esplosioni poichè i computer presenti all’interno sono protetti proprio contro l’acqua e il fuoco. Sempre recuperabile, tranne quando sono rotte o introvabili.

Quindi la vicenda della Costa Concordia ruota tra scatola nera, introvabile o rotta, passeggeri clandestini a bordo, cioè non registrati negli elenchi ufficiali della nave, e infine il computer portatile che il comandante della Concordia si è affannato a recuperare a tutti i costi, prima dell’abbandono del posto di comando, e lo ha affidato in seguito alla cosiddetta donna del mistero, una bionda, anche se nell’ultime ore si parla di una donna dai capelli scuri che portava gli occhiali.

Compito dei magistrati è quindi capire cosa sia successo in quei 76 minuti subito dopo la collisione con lo scoglio delle Scole, presso l’Isola del Giglio, e il momento di dichiarare l’abbandono della nave, di quel fatidico 13 gennaio.

 

Francesco Cappello

Fonte: QI

Lasciaci un commento