Cinque interventi per cinque proprietari che bruciano le foglie. Vigili in azione

14 settembre 2013 – Puntuale come la febbre ecco di nuovo all’opera i piromani delle foglie sotto gli alberi. Coloro che prima raccolgono le foglie per farne dei mucchietti e poi appiccano il fuoco e infine un fumo denso e acre si sparge tutto intorno. foglie_che_brucianoQualche avvisaglia c’era già stata alla fine di agosto, ma poca cosa, tanto che si “temeva” che quel viziaccio maledetto fosse andato fuori moda, ma purtroppo così non è stato. Nella mattinata di oggi, 14 settembre, i vigili urbani, al comando del cap. Antonio Nahi, sono intervenuti cinque volte in altrettanti uliveti. I piromani delle foglie credono di essere al sicuro, spesso sono i proprietari degli oliveti che dimenticano di avere figli e nipoti e che la lenta combustione delle ramaglie provoca uno spargimento di criptogamici nell’aria. Dimenticano che l’aria la respiriamo tutti e dimenticano che si è facilmente identificabili grazie alle visure catastali per poter notificare verbali tra i 160 e i 500 euro per le violazioni reiterate. Contattato il cap. Antonio Nahi abbiamo chiesto come mai quest’abitudine persiste.

«Per anni abbiamo cercato di prevenire, ora è necessario per forza reprimere questo malcostume. Avete già dimenticato i problemi cagionati lo scorso anno? Gli articoli sui giornali? Gli interventi di medici, ambientalisti e specialisti del settore? Non venite poi a piangervi. Nessuna accondiscendenza». Scrive il cap. Antonio Nahi sulla pagina Facebook il Comandante Risponde.

Giusto per rammentare secondo l’ordinanza n. 127 del 05.09.12 sulla Sicurezza e qualità dell’ambiente urbano è vietato in tutto il Territorio Comunale, l’accensione di fuochi per l’eliminazione del fogliame depositato nelle zone olivetate. Tale divieto è disposto in considerazione che i fumi, derivanti dalla combustione del fogliame, costituiscono pericolo per la circolazione stradale, in quanto diminuiscono la visibilità, e per la salute pubblica, dal momento che il fogliame è impregnato di sostanze velenose utilizzate in agricoltura. Si avverte chiunque violerà le disposizioni in vigore, salvo che il caso non costituisca reato, sarà punito con una sanzione amministrativa da Euro 166,00 a Euro 500,00, ai sensi dell’articolo 7 bis del D.Lgs. 267/00 introdotto dall’articolo 16 della L. 16.1.2003 n. 3; Per quanto attiene le violazioni di cui al D.lvo 285/92: – chiunque violi le disposizioni ai sensi degli art. 29 c. 1, 2 e 3 (Manutenzione di siepi e taglio di rami – Rimozione di alberi e ramaglie) del C.d.S., sarà perseguito con sanzione amministrativa da Euro 159,00 a Euro 639,00; – che in caso di inadempimento alla presente ordinanza, l’ente proprietario potrà richiedere di provvedervi d’ufficio con spese a carico dei proprietari che saranno rese esecutive con successivo provvedimento.

Francesco Cappello

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