Benzina dall’aria? Si, ma tra vent’anni. Incredibile scoperta inglese

21 ottobre 2012, LECCE – Quando è stata l’ultima volta che avete fatto il pieno di carburante alla vostra auto, benzina o gasolio che sia. Siate sinceri e non barate e soprattutto la domanda non riguarda i felici, ma per chissà per quanto altro tempo, possessori di auto a metano o gas.

Basta fare un giro nelle varie stazioni di rifornimento e scoprire che la popolazione locale compra, al massimo, 30 euro di carburante. La “solfa” più sentita è 10 euro, per poco più di 5 litri di benzina o gasolio. Ormai il prezzo è quasi pari. E d’altronde basta farsi un giro, questa volta virtuale, nel sito di Eni per capire come l’iniziativa della compagnia petrolifera abbia fatto illudere gli italiani che usare l’auto fosse ancora possibile.

Oppure, se si è veramente masochisti, basta andare su Google Maps e scoprire come è cambiato il costo del carburante. Fino a 4 anni fa con poco più di 2mila lire, la vecchia e cara moneta italiana, il pieno era più facile. Per esempio il gasolio, in una staziona Total nel 2008 era di 1,124 €/lt, la benzina si aggirava su 1,168 €/lt.

Ma una scoperta, rivoluzionaria, potrebbe cambiare la nostra vita di automobilisti alla ricerca della stazione di servizio più economica. Un’azienda inglese, Air Fuel Synthesis ha annunciato al mondo intero di essere riuscita a sintetizzare cinque litri di benzina utilizzando i gas contenuti nell’aria. Un carburante sintetico che sarà adatto a tutti i tipi di motore: automobili, motocicli e aeroplani, senza alterarne le prestazioni.

«L’odore è lo stesso, ma il nostro prodotto è molto più pulito e chiaro della benzina ottenuta dai combustibili fossili», ha spiegato entusiasta Peter Harrison, direttore esecutivo della società.

Secondo le previsioni, ottimistiche, l’Air Fuel, entro due anni metterà in commercio una tonnellata al giorno di carburante ed entro 15 anni lo stesso combustibile potrà essere prodotto su scala industriale. Chissà i produttori di benzina “naturale” cosa ne pensano di questo nuovo prodotto. Lo sapremo tra 20 anni.

Francesco Cappello

Lasciaci un commento