Anche i turisti dovrebbero rispettare la comunità che li ospita e non agire da prepotenti

25 agosto 2015 – In precedenti articoli abbiamo sostenuto che piazza Sant’Antonio di Borgagne non aveva certamente bisogno del pesante restyling a cui è stata sottoposta nel 2011. Un restyling che è continuato nel tempo, pur tra le polemiche ed i continui disagi sopportati dalle poche attività commerciali presenti nell’area. vico vhiesaL’anno dopo, 2012, la piazza era bella che completata e a ottobre 2012 furono installate le tre rane e la fontana. Poi quest’anno sono partiti i lavori che servono per adeguare allo stesso stile via De Amicis (quasi completamente consegnata) e via Conciliazione Laterano i cui lavori inizieranno dopo la pausa estiva. Nel suo insieme, anche se ancora dell’idea, dell’inutilità dei lavori di pavimentazione possiamo dire che ci permettiamo di difendere quei lavori e di volerli preservare il più possibile in modo che non se ne compiano altri se non di mera manutenzione. Questo sentimento dovrebbe albergare in tutti noi, compresi quei tanti turisti che hanno affollato o affollano Borgagne. Il medesimo sentimento dovrebbe essere trasmesso anche alle nuove generazioni che dovrebbero beneficiarne di tale, piccolo gioiello. Un senso civico che dovrebbe pensare a preservare ciò che abbiamo o ciò che stiamo costruendo per lasciarlo in eredità alle nuove generazioni o ai futuri ospiti. Perché tutto questo panegirico? La foto parla da sé. Dei turisti che non rispettano la comunità che li ospita e che pur di non fare due passi a piedi con una valigia sfregiano vico Chiesa il cui transito è vietato dal 2011.

Francesco Cappello

2 Comments

  1. Rosario De Giorgi
  2. admin

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