Melendugno, tensione nella maggioranza dopo la nomina del nuovo assessore. Il sindaco: “Non ho letto il post di Dima”

Un nuovo fronte di tensione si apre all’interno della maggioranza che governa Melendugno.
Dopo la scomparsa dell’assessora Sonia Petrachi, il sindaco Maurizio Cisternino ha nominato come sua sostituta Anna Elisa Prete, già componente della Giunta nelle precedenti amministrazioni a partire dal 2009.
Una scelta che, pur riconosciuta sul piano delle competenze personali, ha provocato malumori politici e reazioni accese all’interno della coalizione.

La nomina, infatti, non ha coinvolto il Partito Democratico, forza che alle ultime elezioni aveva contribuito in modo determinante alla vittoria e che, in base agli accordi di inizio legislatura, avrebbe dovuto mantenere un proprio rappresentante in Giunta.

A prendere posizione pubblicamente è stato il presidente del Consiglio comunale Cosimo Dima, unico eletto nelle fila del PD, che in un lungo post sui social ha espresso profonda contrarietà verso la decisione del sindaco.

«La mia contrarietà – ha scritto – non riguarda la persona nominata, che stimo, ma il metodo e il principio. La democrazia locale non può prescindere dal voto dei cittadini né dai patti politici su cui si fondano le maggioranze».

Dima parla di “decisione ingiusta” e di “principio democratico violato”, sottolineando che il problema non è personale ma politico: «Non posso tacere di fronte a scelte che sviliscono il valore del mandato elettorale».

Diversi cittadini e osservatori locali condividono la lettura del consigliere, ritenendo che la scelta di nominare una figura esterna finisca per indebolire la rappresentanza democratica e mettere alla prova la tenuta della maggioranza.

Contattato telefonicamente da melendugno.net, il sindaco Maurizio Cisternino ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul post di Dima, limitandosi a spiegare di non averlo ancora letto.

La vicenda, intanto, continua ad animare il dibattito politico locale, riaccendendo il tema del rispetto degli accordi elettorali e della coerenza tra alleati di governo.