La Puglia onora i defunti: 60.000 crisantemi e fiori locali per il 2 novembre

I pugliesi si preparano a rendere omaggio ai propri defunti, affollando i cimiteri con piante e fiori. Tra questi, spiccano i 60.000 crisantemi acquistati insieme a molti altri fiori e piante “Made in Puglia”, dai girasoli ai lisianthus, dalle sterlizie ai ciclamini. Il crisantemo, fiore iconico della festa dei defunti, continua a essere il preferito grazie alla varietà di colori, dimensioni e forme—semplice o doppio, bianco, viola, porpora e giallo.

È quanto afferma la Coldiretti Puglia in occasione della giornata dei defunti che si celebra il 2 novembre, una ricorrenza che resta tra le più radicate nella tradizione.

Il crisantemo continua a essere il dono preferito soprattutto perché è stagionale, per la sua bellezza e lunga durata. I prezzi al dettaglio possono variare: per le piante da 3 a 15 euro e per il fiore reciso da 1,50 a 4 euro, a seconda della dimensione e della varietà. I crisantemi si possono acquistare come steli recisi e in vaso nelle diverse forme—pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider—con uno o più fiori per stelo. Si trovano anche in ciotola nella nuova forma a “cuscino rotondo” e nei diversi colori tradizionali come il giallo e il bianco, ai quali si aggiungono le varianti di tendenza di quest’anno, dal viola scuro al prugna fino ai colori “bruciati”.

La Puglia contribuisce in maniera significativa alla produzione di fiori recisi, con il 10% dei crisantemi, il 34% dei garofani, il 23% delle rose, il 13% delle gerbere e il 16% delle fresie, secondo Coldiretti Puglia. Produce anche specie floricole minori come anemoni (28%), statice (30%) e dalie (38%). A causa dei rincari energetici e dei costi di produzione, le spese per i vivai sono in media raddoppiate. Gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi—dalla plastica per i vasetti dei fiori al vetro fino alla carta—e sono lievitate anche le spese di trasporto in un Paese come l’Italia, dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

Il settore florovivaistico in Puglia si sviluppa nel distretto in provincia di Lecce, comprendente Taviano e Leverano, estendendosi ai comuni limitrofi come Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento. Nella provincia di Bari, il centro della produzione e degli scambi è rappresentato da Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, con altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce, il settore florovivaistico rappresenta il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. Le aziende floricole pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale: delle 853 aziende floricole, il 65% si colloca tra 1 e 5 ettari, mentre a livello nazionale la maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore a 1 ettaro.

Il ricordo dei defunti rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per molti italiani, ma anche per la floricoltura nazionale, che realizza in questo periodo circa un quinto del proprio fatturato, seppur alle prese con una drammatica crisi scatenata dall’aumento dei costi di produzione legato alla guerra in Ucraina.

La produzione del crisantemo è una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano. Occorre programmare la fioritura dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante, in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo, o “fiore d’oro” (dal greco chrysòs—oro e ànthemon—fiore), viene coltivato in Cina da ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia e in Inghilterra. Inizialmente era una rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo è associato al giorno dei defunti, in Giappone è il fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e principale ornamento floreale per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è simbolo di vita, forza d’animo e pace.