Melendugno, allenatore perde il controllo e dà un pessimo esempio ai giovani calciatori

Domenica 29 settembre, prima della partita del campionato di Promozione, Girone B, si è verificato un episodio che ha scosso profondamente l’ambiente calcistico locale. Durante il riscaldamento prepartita, l’allenatore del ASD Terre di Acaya e Roca, Oscar Greco, ha schiaffeggiato un giocatore avversario del Maglie. Questo gesto, documentato in video, diffuso in seguito dai colleghi di AntennaSud, e diffusosi rapidamente, ha sollevato un’indignazione generale, non solo tra i tifosi, ma anche tra addetti ai lavori e appassionati di sport.

È un episodio grave, che merita di essere condannato fermamente. Nel mondo del calcio, soprattutto a livello dilettantistico, dove si formano i giovani atleti, la figura dell’allenatore ha un ruolo cruciale. L’allenatore non è solo un tecnico che insegna tattiche e strategie, ma rappresenta un punto di riferimento educativo per i suoi giocatori. Il suo compito non si limita a vincere partite, ma include anche l’obbligo di trasmettere valori fondamentali come rispetto, sportività e autocontrollo.

Il gesto di Greco, oltre a essere inaccettabile sul piano umano e sportivo, rischia di lasciare un segno negativo sui giovani calciatori che osservano da vicino il comportamento dei loro allenatori. È in momenti come questi che si deve ricordare che il calcio, specialmente a livello giovanile, è prima di tutto uno strumento di crescita personale. Insegnare il fair play, il rispetto per l’avversario e la gestione delle emozioni dovrebbe essere al centro della missione di ogni educatore sportivo.

Auspichiamo che Greco porga quanto prima le sue scuse al giovane giocatore del Maglie, dimostrando che anche gli errori possono essere riconosciuti e riparati. Solo con gesti di responsabilità si può ristabilire un clima sano, fatto di rispetto e solidarietà, all’interno di uno sport che, al di là della competizione, deve essere un esempio positivo per le future generazioni​.

Francesco Cappello