Ieri pomeriggio, nella sala consiliare di Melendugno, è andato in scena l’ascolto delle popolazioni. Una multinazionale nella sua magnificienza e munificienza riunisce la popolazione in un ampio locale e presta orecchio alle lagnanze dei cittadini in merito ad un dato progetto. É un copione che adottò TAP per il suo gasdotto ed è la stessa scenografia scritta da Terna con il suo progetto GR.ITA2, un elettrodotto che proviene dalla Grecia e che fornirà energia elettrica al Salento (?) o più probabilmente all’Italia.
Numerose sono state le domande dei cittadini, presenti all’incontro, agli uomini di Terna che con pazienza hanno dato ampia risposta ad ogni dubbio e perplessità. Ma come ogni copione che si rispetti alcune scene sono state tagliate o non sono state sviluppate a sufficienza. Per esempio come mai tutta la costa salentina, da Otranto a Gallipoli, è protetta da vincoli inviolabili tranne un pezzo di costa tra San Foca e Roca creando un corridoio largo a sufficienza per diventare un autostrada bastevole per ogni cavidotto di umana concezione.
Siamo gli eletti e non ne eravamo consapevoli. Perchè nonostante gli uomini Terna siano disponibili a fare sopralluoghi fisici nei probabili luoghi dell’approdo, accompagnati dai numerosi cittadini che si sono offerti a fare loro da ciceroni, loro non andranno via. É Melendugno il luogo dove sbarcherà il nuovo elettrodotto che sarà a basso impatto e che non produrrà nessun beneficio per la popolazione locale perchè la buca sarà 25mtx25mt per due metri di profondità. Tutt’al più nel luogo dell’approdo si potrebbe realizzare un giardinetto tanto per riqualificare l’area. Ma nulla più. E non vedremo nemmeno cavi aerei perchè essi correranno, interrati e in corrente continua, lungo le provinciali. Unico punto a favore sarà il fatto che quelle provinciali saranno prima infrante e poi riasfaltate, almeno questo ha promesso Luca Ferreli, responsabile autorizzazioni e concertazione area adriatica.
Quindi nonostante i 4000 anni di storia che insistono sul luogo, nonostante la grave ferita inferta dal gasdotto TAP e non ancora rimarginata, Melendugno è il luogo eletto allo sbarco entro il 2031 del progetto di Terna. Che siate o meno favorevoli alle tecnologie energivore Melendugno, di nuovo, farà la sua parte e si sacrificherà per un bene superiore, divenendo per la seconda volta obiettivo sensibile e strategico.
Ultima cosa pare che a Melendugno, nei prossimi anni, deve sbarcare un altro cavo, pare in fibra ottica. Ma finchè non proteggeremo la nostra costa da questi novelli pirati non possiamo fare altro che appenderci un cartello al collo con scritto “venghino siori, venghino!”.
Francesco Cappello