Nel Salento, alcuni amministratori locali hanno lanciato un nuovo sforzo per affrontare il problema delle cartelle esattoriali emesse dai consorzi di bonifica per servizi mai effettuati, noti come “cartelle pazze”. Questa iniziativa è stata avviata inizialmente a Collepasso, dove i consiglieri comunali del partito Puglia Popolare – Salvatore Perrone, Rocco Sindaco e Gianni Leuzzi – hanno intrapreso uno sciopero della fame in segno di protesta contro tali cartelle ritenute ingiustamente elevate rispetto ai servizi effettivamente ricevuti. La protesta si è poi diffusa coinvolgendo almeno quaranta comuni che hanno subito le stesse ingiustizie.
Recentemente, nella piazza Dante di Collepasso, è stato presentato un nuovo documento di proposta indirizzato al presidente della Regione, Michele Emiliano, ai consiglieri regionali, al prefetto, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro Francesco Lollobrigida. Questo documento è stato sottoscritto da 15 sindaci e 60 amministratori comunali del Salento che sono sensibili a questa problematica.
Il documento fornisce dettagli sull’origine delle cartelle esattoriali e sui problemi causati dalla gestione commissariale a lungo termine. Si propone l’intervento del consiglio regionale per annullare o sospendere temporaneamente le richieste di pagamento dei contributi consortili, in attesa di una verifica del piano di classifica approvato dai vari consorzi.
Questa iniziativa è promossa dai consiglieri comunali di Puglia Popolare, con un ruolo significativo svolto dal consigliere provinciale Gigi Valente, che ha anche presentato un ordine del giorno nell’assemblea provinciale. È supportata dall’Associazione Consumatori, presieduta da Carmen Antonaci, e dal presidente nazionale di Pin, Antonio Sorrento. Tra i primi firmatari del documento ci sono i consiglieri Salvatore Perrone, Rocco Sindaco e Gianni Leuzzi, seguiti da sindaci, consiglieri e assessori di vari enti locali del Salento. Anche l’Udc provinciale ha aderito all’iniziativa, rappresentata dal coordinatore Carmelo Isola e dal vicesegretario Antonio Manca. È notevole il fatto che il documento sia stato sottoscritto da amministratori appartenenti a diversi schieramenti politici, tutti preoccupati per l’impatto significativo che questa tassa ritenuta “ingiusta” sta avendo sui cittadini salentini, che già hanno subito la devastazione delle loro coltivazioni di ulivo a causa della Xylella.
E a Melendugno tutto tace. Nel territorio di Melendugno molti consorziati hanno ricevuto queste cartelle di richiesta di denaro da parte di un ente inutile che preferisce estorcere del denaro ma non fare nulla, nemmeno far finta di ripulire un misero canale. A Melendugno alcuni amministratori hanno fatto, a loro tempo, un cavallo di battaglia la lotta contro le richieste del Consorzio Ugento Li Foggi e oggi tutti fermi e zitti. Noi stessi siamo stati destinatari di richieste di denaro da parte dell’ente quindi siamo parte in causa e più che interessati affinché questo balzello non diventi un’ulteriore tassa iniqua e esosa.
Francesco Cappello