Ho iniziato a usare la macchina da scrivere verso la fine degli anni ottanta con un’Olympia a tastiera QWERTZ. Aveva la sua valigetta e ricordo ancora quando iniziai a picchiare sui tasti per scrivere sul foglio bianco A4. Ricordo l’odore del nastro e del bianchetto per correggere qualche errore di troppo. Ricordo tutto di quella macchina. Fu con quella Olympia che imparai a usare entrambe le mani e ora dopo tanti anni riesco a scrivere con otto dita. I dattilografasti usano tutte e dieci dita.
Il primo scritto fu un romanzo di fantasia che presto vedrà la luce e la macchina da scrivere è un dispositivo che ha fatto la storia della scrittura, ma che oggi sembra appartenere a un’era lontana e dimenticata. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno sarebbe diventata un oggetto da museo?
Breve storia della macchina da scrivere
Ma sapete come è nata la macchina da scrivere? Fu inventata nel 1575 da un italiano di nome Francesco Rampazetto, che creò un dispositivo chiamato “scrittura a macchina”. Questo dispositivo, tuttavia, non aveva la stessa forma e funzione delle macchine da scrivere che conosciamo oggi. Era più simile a una stampante, e poteva stampare solo lettere maiuscole.
Tuttavia, la sua invenzione non ebbe molto successo. Forse era troppo avanti per il suo tempo, o forse le persone non erano pronte per una macchina così strana. In ogni caso, la macchina di Rampazetto non ebbe successo, e finì per essere dimenticata.
Ma l’idea di una macchina per scrivere non morì con Rampazetto. Nel corso dei secoli, molti inventori cercarono di creare una macchina che semplificasse la scrittura. Ma fu solo nel 1867 che un inventore americano di nome Christopher Latham Sholes riuscì a creare una macchina da scrivere funzionante.
La macchina di Sholes era molto diversa dalla macchina di Rampazetto. Era composta da una tastiera, una barra di spaziatura, un rullo, un carrello e un meccanismo di stampa. Era anche molto più grande e complessa.
Ma la macchina di Sholes funzionava veramente. Era l’inizio di una nuova era nella scrittura.
Tuttavia, la macchina da scrivere di Sholes non fu subito un successo. Inizialmente, la gente era diffidente nei confronti di questa nuova invenzione. Pensavano che la scrittura a mano fosse ancora il modo migliore per scrivere.
Ma con il passare del tempo, la macchina da scrivere divenne sempre più popolare. Fu un enorme successo, e contribuì a cambiare il modo in cui scriviamo per sempre.
Macchina da scrivere o tastiera?
Oggi, la macchina da scrivere sembra un oggetto dimenticato. Le persone usano i computer e le tastiere per scrivere, e la macchina da scrivere è diventata un oggetto da museo.
Ma per molti, la macchina da scrivere ha un fascino tutto suo. È un oggetto vintage, con i suoi tasti in avorio e la sua struttura in metallo che sembra appartenere a un’altra epoca. E poi c’è il suo suono meccanico, il caratteristico “clac clac clac” delle sue tasti che sembra quasi accompagnare la scrittura.
Ecco perché ci sono ancora molte persone che amano le macchine da scrivere. Ci sono collezionisti che le cercano in ogni angolo del mondo, e ci sono scrittori che le usano ancora per scrivere le loro opere.
Ma non sono solo i collezionisti e gli scrittori ad amare le macchine da scrivere. Ci sono anche persone che le usano per creare opere d’arte. Sì, avete capito bene: le macchine da scrivere possono essere usate per creare bellissime opere d’arte.
Ci sono artisti che usano le macchine da scrivere per creare disegni e dipinti. Sì, avete capito bene: disegni e dipinti. Usano le lettere e i numeri della tastiera per creare immagini uniche e originali.
E poi ci sono le persone che usano le macchine da scrivere per scrivere poesie e canzoni. La macchina da scrivere è perfetta per scrivere poesie, con il suo suono meccanico che sembra quasi ispirare la creatività.
Insomma, anche se la macchina da scrivere sembra un oggetto dimenticato, c’è ancora molta gente che la ama e la usa. E chissà, forse un giorno la macchina da scrivere tornerà di moda, diventando di nuovo uno strumento essenziale per la scrittura e l’arte.
E tu hai una macchina da scrivere nascosta in qualche angolo? E la prima tastiera sul quale hai picchiettato com’era?