La Guardia di Finanza di Lecce ha eseguito un’intensa attività mirata a contrastare il lavoro sommerso. L’indagine compiuta nell’ultimo periodo del 2022 ha permesso di scoprire 43 lavoratori in nero.
I controlli sono stati eseguiti dai Reparti del Corpo territorialmente competenti nei comuni di Castrignano dei Greci, Gallipoli, Lecce, Melendugno, Melissano, Nardò, Otranto, Porto Cesareo, Racale, Squinzano, Ugento, Uggiano La Chiesa ed hanno riguardato bar, supermercati, parrucchieri, pescherie, ristoranti, negozi di abbigliamento ed imprese di costruzione.
Inoltre nel corso delle indagini sono stati individuati 16 lavoratori irregolari e sanzionare 21 datori di lavoro, mentre 45 sono le posizioni ancora da verificare. I soggetti sono stati segnalati ai competenti Uffici per i provvedimenti del caso.
I lavoratori in nero sono quelli che svolgono un’attività lavorativa senza essere regolarmente assunti e senza essere registrati presso le autorità competenti. Ciò significa che non hanno un contratto di lavoro, non versano contributi previdenziali e non sono coperti da alcuna forma di assicurazione.
Questa situazione è molto pericolosa sia per i lavoratori stessi che per i datori di lavoro. I lavoratori in nero non hanno alcuna protezione in caso di infortuni o di licenziamento, e non possono accedere ai benefici previsti dalla legge per i lavoratori regolari, come ad esempio le ferie pagate e i permessi retribuiti. Inoltre, non possono contare su alcun tipo di tutela in caso di discriminazione o molestie sul lavoro.