Ancora poche ore e questo 2022 sarà solo un lontano, pallido ricordo. Permettetemi qualche riflessione di fine anno con la speranza che il 2023 ci porti pace, una bolletta elettrica dimezzata e un pieno all’auto irrisorio.
Lo so sono tutti sogni ingenui ma ormai è rimasto solo quello di gratis. Il 2022 che sta per chiudersi ci consegna un’Unione Europea fragile alla mercè dei padroni del carbone e delle fonti energetiche. Se negli ultimi due anni abbiamo vissuto nel terrore di un virus l’anno appena passato ci fa fatto ripiombare in un’austerity che non meritavamo. Pensavamo che dopo i diritti calpestati per costringere la popolazione a fare il vaccino saremmo tornati come prima, non dico meglio, ma almeno un po’. E invece la guerra in Ucraina e la guerra contro il gigante russo, che nemmeno le sanzioni hanno scalfito, ci fanno pensare che non è proprio come ce la raccontano i nostri amici e colleghi giornalisti soprattutto ora che possono di nuovo teorizzare con la variante cinese. Sembra non vedessero l’ora.
A settembre la cara Regina d’Inghilterra è morta. É certo un avvenimento avvenuto in altro paese ma trovatemi qualcuno che non sia nato sotto di Lei. Elisabetta II è entrata nella storia come la regina più longeva e prima che salga al trono inglese un’altra donna passerà parecchio tempo.
Così come trovatemi qualcuno che non sappia chi sia Pelé, anch’egli volato nell’olimpo dei grandi.
Una madre, cristiana e forse fascista siede ora a Montecitorio. Abbiamo dovuto attendere quasi ottant’anni per avere un Presidente del Consiglio donna. Dopo quasi otto decadi di governi progressisti a guida maschile ora una donna fa la Premier in Italia.
Ma torniamo con i piedi per terra. A Melendugno il decennale potere della famiglia pare sia stato scalfito. Un uomo nuovo è ora al comando della corazzata. Certo egli proviene sempre dalla stessa direzione ma bisogna cambiare pur qualcosa per non cambiare niente.
Infine noi. Ringraziamo i nostri lettori, quelli abituali, i nuovi e quelli che ci leggono con il telefono (quasi il 90%). Grazie anche ai nostri detrattori. Vorremmo ringraziarvi tutti, uno per uno. Siete stati tantissimi. Quasi 150mila utenti hanno scelto quest’anno le nostre pagine per un tempo di permanenza superiore ai 50 secondi. Per un piccolo sito come questo raggiungere questo risultato è veramente straordinario.
Vorremmo augurarvi un buon anno nuovo stringendo le mani di ognuno di voi (ora si può fare) senza gel disinfettante e tenervi stretti uno per uno sussurrandovi:
“Ce la faremo, dobbiamo ancora dar fastidio”
Francesco Cappello