Corruzione a Otranto: stamane interrogatori di garanzia ai fratelli Cariddi

Inizieranno tra qualche minuto (9.30) gli interrogatori di garanzia nei confronti dei fratelli Cariddi, Luciano e Pierpaolo, di fronte al gip Cinzia Vergine e alla presenza del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e il sostituto Giorgia Villa.

I fratelli Cariddi, ex sindaci di Otranto, sono stati arrestati il 12 settembre scorso nell’ambito di un’inchiesta che pare abbia molte, forse troppe ramificazioni. Pierpaolo Cariddi, eletto nelle scorse elezioni amministrative del 12 giugno è stato sospeso dalla carica di Primo cittadino l’8 luglio scorso.

Nell’inchiesta sono i numeri a farla da padrone: quasi mille le pagine di intercettazioni e 60 persone, per ora, coinvolte nell’inchiesta. Tutte dovranno, compresi i fratelli Cariddi, chiarire la propria posizione,

Luciano e Pierpaolo, stamane, potranno avvalsi della facoltà di non rispondere e subire il fuoco di fila dei magistrati oppure potranno chiarire e ribattere punto per punto ad iniziare dalla gestione, un po’ “allegrotta” della cosa pubblica. Della gestione molto personalistica, almeno a quanto si legge su altre testate che stanno man mano pubblicando stralci di intercettazioni ambientali.

Anche la nostra redazione è stata coinvolta. Alcuni giorni fa siamo stati destinatari di una lettera anonima dove venivano indicati dei lotti di parcheggi, pare autorizzati un po’ troppo frettolosamente e appartenenti a personaggi “importanti” ed “emergenti” della politica idruntina.

Ma attenzione parlando di “sistema Cariddi” si rischia di addossare ai fratelli l’intera responsabilità di un sistema marcio che ha radici lontane e parenti vicini. Perchè essi sono, sì, accusati di aver creato negli anni un «sistema corruttivo, ampio, diffuso, radicato e capillare», Ma è anche vero che imprenditori, tecnici e professionisti del comune otrantino, e dintorni, sono stati al gioco oliando e ingrassando il sistema senza opporvisi e anzi sveltendo le pratiche “perchè così fan tutti“.

A onor del vero, fortunatamente la comandante della Capitaneria di Porto di Otranto non ha ceduto alle pressioni comunali tramettendo quanto di sua competenza agli uffici della procura. Così come ha fatto un professionista che, armato di penna e calamaio, ha denunciato alle autorità preposte quanto le era capitato.

Questa mattina si capirà se i fratelli Cariddi si prenderanno tutte le colpe dichiarando finita, per ora, la loro carriera di amministratori e professionisti oppure rispediranno al mittente le accuse e trascineranno nel baratro altri settori della politica di Otranto e dintorni.

Francesco Cappello

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