Mentre l’Italia sta per affrontare la crisi energetica per la guerra russo-ucraina la nostra Melendugno si sta avviando, pigramente e svogliatamente, verso una nuova tornata elettorale. Dobbiamo scegliere il successore di Marco, come i più, ormai, dopo 10 anni lo chiamano. Marco Potì, sfortunatamente per la sua maggioranza, non può ricandidarsi e fioccano i nomi su chi potrebbe raccogliere la sua pesante eredità.
Il ViceSindaco è dato favorito. Una ridda di voci lo riguardano. Egli è iperattivo sui social. Sempre presente e pronto a “risolvere”. Anche un noto personaggio di Borgagne ha dato l’imprimatur, calando la sua mano, pesante, sul melendugnese originario della frazione.
Altre voci urlano di colei che offrendosi volontaria allo scranno più alto del governo della città è stata rifiutata, sprezzatamene. Ora, da qualche tempo non vota più alle giunte comunali. Presente sì, ma non votante e astenente.
Altre voci parlano di incontri al vertice, in ore tarde della notte, con anziani che invece di rimanere a casa al riparo dal Covid-19 tirano le fila con personaggi in cerca d’autore per la creazione di terze e quarte liste per evitare una supposta debacle. Ma dal nostro punto di osservazione, più alto, non vediamo all’orizzonte nulla di ragguardevole. E l’elettore, com’è sempre stato, vota chi conosce e non affronterà mai un salto nel buio senza avere nulla in cambio.
Mentre l’Italia fa i conti con l’energia qualcuno a Melendugno, rivangando i vecchi fasti del 2017, cerca di riportare la materia di scontro sullo stesso argomento, per compattare quello che è rimasto dello spirito green del paese e qualcun altro invece punta su un cavallo che contro il gasdotto TAP ha lavorato tanto a causa della sua professione. È come se si volesse rifare la verginità a qualcuno.
L’Erri della situazione intanto si incontra, si apparta, colloquia per stringere accordi e alleanze e portare a casa il risultato: essere sindaco pro-tempore di questa bella cittadina a 8km dal mare Adriatico.
L’angelo cherubino, invece, si allontana da tutto ciò correndo verso una cittadina piemontese. Non sarà della partita (in bocca al lupo! [sono vecchia, per me il lupo è di buon augurio]) mentre altri personaggi paiono in sordina, come in attesa di tempi migliori per sferrare i loro attacchi e sparigliare le carte.
Un tempo si diceva nessuna nuova buona nuova. Al 12 giugno manca poco più di un mese e nei dintorni della nostra ridente cittadina c’è già chi ha lista e candidati pronti. Ci sono già coloro che organizzano convegni per presentare ai propri concittadini i concorrenti che si impegneranno per la prossima campagna elettorale. Invece qui, a parte qualche sparuta presa di posizione tutto tace, e tutti contenti, si incamminano, mano nella mano, verso la nuova stagione turistica.
Una anonima veneziana