Alcune considerazioni sulla nuova viabilità nelle marine di Melendugno

Sogno di ogni amministrazione è lasciare un’impronta indelebile del proprio passaggio. E se riuscisse ad inaugurare anche qualche opera pubblica sarebbe il massimo, altrimenti tocca a coloro che vengono dopo.

nuova viabilitàSogno di ogni amministrazione è rivoluzionare l’aspetto delle nostre marine. Ci fu il Sindaco che rifece completamente il lungomare di San Foca, chi presenziò alla realizzazione del porto turistico sempre nella medesima marina e chi l’artefice della creazione di un parco giochi che ha fatto la storia di Torre dell’Orso.

L’amministrazione uscente rivoluzionerà completamente la viabilità tra le marine spandendosi per una mobilità dolce e prendendo ad esempio una città come Barcellona, in Spagna, confidando sulla memoria corta degli amministrati.

Sia chiaro il progetto in essere se realizzato realmente e in modo egregio è una cosa lodevole ma dietro a tale progetto, noi, forti della nostra ignoranza e malafede, a prescindere vediamo solo presappochismo e incapacità logistica.

Il progetto

Il progetto prevede la valorizzazione e riqualificazione integrata dei Paesaggi Costieri del comune di Melendugno e una serie di interventi tra cui il più corposo e quello che renderà la vita dell’automobilista-turista un vero inferno in terra.

Al di là dei proclami e delle belle parole spese sui social da parte di alcuni protagonisti il turismo nel nostro territorio è solo una mera ricerca del posto auto per il deposito della stessa, magari fronte mare, Al turista, attualmente poco importa dell’offerta della cultura e si va alla Poesia di Roca non perchè impregnata di cultura e storia, ma solo perchè è stata venduta come una piscina naturale catalogata a suo tempo dal National Geographic.

Attualmente i catalizzatori culturali sono Otranto, Lecce e Ostuni e come tali catturano l’80% (se non più) del turismo, sia fai da te che organizzato. Per il divertimento invece Gallipoli è la regina incontrastata con le sue discoteche e le sue spiagge pronte al divertimento.

Le nostre marine e i nostri operatori fanno ogni sforzo possibile per catturare il turista ma assenza di servizi, di spazi e di tutto ciò che non abbiamo rispetto a Otranto ci impedisce quel salto di qualità di cui abbiamo disperato bisogno.

I nostri amministratori così solerti nel lasciare l’impronta e magari inaugurare qualcosa prima della fine del mandato, sempre mezzo social, rimproverano i pochi sventurati che osano criticare il progetto adducendo esempi e prendendo a modello città lontane mille anni luce dalla nostra esperienza e con servizi logici anni luce lontani da noi.

Invece di creare un qualcosa di unico copiamo, male, ciò che è già stato realizzato e allora presi da tale smania di fotocopia anche noi cadiamo nella trappola e prendiamo ad esempio alcune città che sul mare hanno fatto la loro fortuna.

Viareggio

lungomare viareggioIl lungo mare di Viareggio si trova in viale Giosuè Carducci ed è lungo 2,2km ed è uno dei viali pedonali più estesi di Viareggio e della Versilia.

Il viale è larghissimo, asfaltato e ai lati vi sono locali e bancarelle. Il mare è al di là dei bagni e della spiaggia. Si vede male, il mare, certo, si sa che esiste ma non è così suggestivo come le nostre falesie.

Ostia

pista ciclabile ostiaStessa cosa per il lungomare di Ostia, ma senza le bancarelle. Sinceramente Ostia mi manca come collezione di lungomare ma da Google Maps è agevole vedere che i marciapiedi sono scrostati e pericolanti come i nostri. Anche sul lungomare di Ostia il mare c’è ma non si vede. In compenso ci sono i semafori che regolamentano la viabilità via sia su due ruote che su quattro. La pista ciclabile è uguale a quella di San Foca e come tale bisogna essere temerari e coraggiosi per affrontarla.

Rimini

pista ciclabile riminiAbbiamo lasciato la capitale del divertimento romagnolo per ultimo. La pista ciclabile di Rimini nulla a che vedere con quella in costruzione tra Torre dell’Orso, Roca e San Foca. Qui d’altronde non si sa se le piste ciclabili siano nate prima delle piadine o viceversa. Il lungomare Giuseppe di Vittorio consta di 5 corsie di cui solo due dedicate agli autoveicoli. La seconda corsia è dedicata ad un parcheggio con le famigerate strisce blu. Il resto sono ben tre corsie dedicate a bici e pedoni.

Turchia

pista ciclabile turchiaInfine cercando materiale sulle piste ciclabili siamo capitati per caso in una pista ciclabile di colore blu, delimitata da un cordolo in acciaio ed è la pista continuativa più lunga d’Europa (26km) inaugurata nel 2020 e collega la città di Samandag con Arsuz sul mar Mediterraneo. É stata realizzata insieme al tratto stradale che collega le due città sul mare e accorcia la loro distanza di oltre due ore.

Ripetiamo il progetto che abbiamo avuto modo di visionare è lodevole ma le premesse della pista ciclabile in corso di realizzazione non promette nulla di buono.

La pista ciclabile di San Foca è pericolosa, soprattutto nel tratto cosiddetto “Zona Ricci”. Addirittura le forze dell’ordine non sanno della sua esistenza se anche loro si fermano in quel tratto per il controllo degli automobilisti.

La pista ciclabile di Torre dell’Orso ha avuto un travaglio complicato poichè attraversa una zona del lungomare Matteotti densamente popolata e con troppi accessi in abitazioni private. Ci sarebbero stati tanti tracciati alternativi e da riqualificare invece di utilizzare proprio quel tratto. Ma siamo ignoranti e non abbiamo mai viaggiato al di là del nostro naso!

Francesco Cappello

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