Si moltiplicano i tentativi di truffa via social. Non passa giorno che qualcuno non mi chiami per chiedere aiuto. Il consiglio è sempre lo stesso. Non cadete nel “troppo bello per essere vero”. E per farvelo capire vi racconto cosa mi è successo.
A ottobre scorso ho subito un vero e proprio attacco informatico e me la sono cavata con poco e tutto è rientrato dopo qualche giorno.
A fine ottobre ricevo una telefonata da mia sorella. Lei mi racconta che sulla sua pagina, di cui sono amministratore, risulta una sponsorizzazione di 30 euro su Facebook. Faccio le prime verifiche del caso e blocco la sponsorizzazione e in più limito la carta di credito, la sua e la mia. La storia sembra non avere seguito e invece qualche giorno dopo (di domenica), io e la mia compagna eravamo a Torre dell’Orso. Le arriva una notifica di Amazon: un buono di 200 euro era stato appena acquistato dal mio account. Verificato che nessuno di noi ha acquistato niente, mi fermo a bordo strada aziono le 4 frecce e annullo l’ordine. Cambio anche la password di Amazon. Una volta tornato a casa mi premunisco di cambiare anche la password di ogni indirizzo di posta elettronica che possa ricondurre al servizio di e-commerce. Inoltre il servizio clienti di Amazon annulla l’ordine ed effettua verifica interna per capire cosa sia successo. Sembrano due casi isolati e non ci penso più.
Ancora qualche giorno dopo e inizia il fuoco di fila. Mia sorella lamenta altre sponsorizzazioni, fino ad arrivare a 170 euro. Anche la pagina Facebook della Pasticceria è sotto attacco: la sponsorizzazione non voluta arriva a 40 euro. Apro una segnalazione al supporto di Facebook che dopo qualche giorno si attiva e rimborsa il denaro a mia sorella e alla pasticceria.
Nel frattempo il mio profilo Instagram viene “violato”. Nonostante avessi cambiato la password due volte mi ritrovo con oltre 5000 profili seguiti. Sicuramente sono stato “venduto” ad uno di quei servizi che promettono follower in cambio di denaro. Inizio a ripulire il profilo: mi ci vogliono oltre due mesi perché Instagram permette di cancellare 150 profili al giorno e se esageri vieni bloccato per 48 ore o più.
Perché questa confessione? E’ solo per dirvi che un computer/dispositivo sicuro è sicuro solo se è spento. Ma se proprio non ne possiamo fare a meno cambiamo le password spesso. Non fidiamoci nemmeno della nostra ombra, come diceva mia nonna, e se proprio dobbiamo condividere facciamolo con cautela in quanto le tracce che lasciamo sono tante e siamo soggetti appetibili, tutti in egual misura. Non esiste chi più e chi meno. A me è andata bene, mi sono mosso per tempo e non ho avuto danni economici ma a qualcun altro potrebbe andare diversamente.
Basta un articolo, uno scritto, un pensiero e di una persona impariamo molto. Per esempio voi, leggendo questo mio articolo, scoprite che sono amministratore di due pagine Facebook, che possiedo un account Amazon, una carta di credito, un profilo instagram e varie mail e che la domenica mi piace andare a passeggio.
Quindi occhio!
Francesco Cappello