Non sono credente ma mi manca la processione della Madonna di Roca

Non sono un credente ma un agnosta fervente, direbbe qualcuno, ma nonostante ciò quest’anno mi mancherà, come a tutti, la tradizionale processione della Madonna di Roca. Da qualche anno, di prima mattina, il terzo sabato di maggio facevo sempre le solite foto, in fondo se tradizione de’essere le foto devono essere sempre le stesse, magari con altri soggetti, prospettive e personaggi. Da qualche anno, dicevamo, avevo l’abitudine di seguire, insieme a mio padre, l’uscita del santo patrono dalla chiesa di Borgagne che, con i piedi dei fedeli, si recava verso l’uscita di Borgagne e da lì, tramite vie poderali, si avviava verso Roca e il santuario. Mi piaceva quello scampanio di campane a festa, mi piacevano quei fedeli così timorosi e grati al loro santo patrono, mi piaceva incontrarmi con mio padre e seguire con lui quel pezzo di processione, nonostante, poi non abbia mai completato il percorso per intero. Anche io in quanto borgagnese, anche se non credente, mi sentivo parte di quella comunità. Ma quest’anno, a causa di un virus che ha fatto un’ecatombe, tutto questo non avverrà. Niente processione, niente levataccia, niente partenza da Borgagne, niente arrivo a Roca, niente visita al santuario, niente festa. Niente se non un’immaginetta di sant’Antonio donata dal comitato feste alla popolazione di Borgagne che ha già appeso alle finestre, alle porte, in una sorta di processione immaginaria. Per tenere viva la tradizione.
Fossimo stati in altri tempi la processione o meglio le processioni si sarebbero sprecate proprio per chiedere le intercessioni dei santi al fine di proteggere la popolazione dal virus, dalla peste o dal colera ma in questi tempi moderni l’assembramento é proibito dalla legge e per combattere la diffusione dei contagi bisogna evitare ogni occasione. Anche la processione è assembramento, purtroppo.

Francesco Cappello

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