Arte interattiva 3D conclusa ieri. Sempre troppa gente. Impossibile fare tutte le foto

Bimbi che, gioiosi e increduli si buttano per terra, mamme che invece di gridare perché il loro figlioletto si sporcherà lo imitano festanti, adulti che si dimenano attorcigliandosi in pose strane, curiosi con il dito facile sul click delle fotocamere. Questo è ciò che abbiamo visto ieri sera, a Maglie presso Palazzo De Marco dove si chiudeva la mostra di arte interattiva in 3D dopo oltre un mese dall’apertura. Come gli altri giorni, ci abbiamo tentato il 6 gennaio scorso, ma senza esito, centinaia di persone hanno affollato anche l’ultimo giorno della mostra di Tina Marzo, l’artista che “spiega” il 3D in modo interattivo. Eh sì perché bisogna essere interattivi, naturalmente, e interagire con le opere per poter godere appieno delle stanze e delle opere in 3D. Se sei una persona triste o non vuoi posare per la foto obbligatoria, le opere di Tina Marzo non sono per te. Unica nota negativa, come al solito, la folla. Non abbiamo potuto godere appieno di tante opere, di alcune non ne abbiamo potuto apprezzare il messaggio né il contenuto. Solo con alcune opere “snobbate” anche noi abbiamo potuto metterci in posa e attendere il click della fotocamera. Come l’anno scorso, a Otranto, dove abbiamo potuto conoscere questa artista, anche quest’anno, a Maglie, la gente, i curiosi, la folla interattiva, non ci ha dato tregua e come a Otranto non abbiamo potuto seguire il percorso studiato dall’artista. Peccato, il problema rimane sempre lo stesso: impossibile godere a pieno delle opere con adulti e bambini presi dall’ansia della foto, delle pose e degli oggetti 3D che sembrano caderti addosso.

Francesco Cappello

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