Notte della Taranta 2018, la più brutta che abbia mai visto

Da Carpignanese nata nella Festa te lu Mieru, “crisciuta tra lacci e vinu” a pochi metri dai suoni e profumi e colori e solidarietà popolare, mi sono addentrata come faccio ormai da 20 anni nella tanto osannata dai turisti e sentita da noi salentini “Notte della Taranta melpignanese” con l’entusiasmo di bimba alla ricerca di ricordi ed emozioni e perchè no, di malinconia.
Purtoppo però, io che non me ne sono persa una, sia in prova che finale, lo posso veramente dire: è stata una delle “Notte della Taranta” più brutte della storia!!!!!
Se non la più brutta che abbia mai visto!
Nessuna enfasi, nessun calore, nemmeno una parola, né una presentazione o coinvolgimento o ringraziamento.
Nulla della civiltà contadina del Salento che ha creato quella musica e quelle modalità espressive, che ne sono altissima testimonianza. Nulla della sofferenza, del dolore, negazione rimpianto, nostalgia e aspirazioni represse: sentimenti profondi, stratificazioni di vita e di cultura.
Nulla di una civiltà ed una cultura della terra, fatta di slanci d’amore, di fremiti di gioia e di follia.
Nulla si è colto ieri sera.
Andrea Mirò gelida da far ghiacciare anche il nostro mare a 40 gradi…LP fastidiosa come un grillo nelle mutande, le nostre splendide cantanti salentine abbozzate, i nostri cantanti svalutati da nuove leve che bhò, i nostri canti irriconoscibili e “calderonizzati” nella speculazione più commerciale che esista, messi lì come fossero tutti in ritardo e “qualcosa bisogna pur farla”.
Praticamente lu pete m’ha “cotulato” proprio poco e ho sbadigliato anche!!! Lassatila ballare?…no, lassatila durmire!
Del gruppo indiano Dhoad Gypsies e delle loro danzatrici seguirei un loro concerto a parte perché sono veramente fantastici…ma il resto brutto, brutto, brutto!!!!
Un complimento banale solo agli Après La Classe e a Mino de Santis che per fortuna esiste ed è libero.
Prezzi fissi 5,00 euro ‘na salsiccia chissà di chi e comunque altamente sponsorizzati Fiorucci. Dove sono finite le marangiane e le pittule? Le friseddhe e i sapori nostri?
Poi controlli, controlli…ma controlli di che?
Mai visti tanti ragazzini ubriachi con boccioni di vino in mano e fumati da far paura anche a Bob Marley.
Gente che faceva pipì a un metro della postazione dei controllori che vedevano ma non guardavano …delusa, tanto!
Rivoglio la Notte della Taranta, tradizione, cultura, malinconia ed esorcismo, oltre a gioia odori e sapori nostri te pipirussi e marangiane, friseddhe e pittule…grazie.
Cari miei, ci stanno rubando anche il calore e lo stanno sostituendo con quattro lampadine a led.
Fate un palco con due pali in frasca ma torniamo a noi.
Integrazione non vuol dire accozzaglia a tutti costi….
Ah già…sponsor, partner e i prezzi alti vi permetteranno di chiamare il Papa l’anno prossimo, lui di sicuro sarebbe più divertente.

Luigina Antonazzo

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