Parco eolico sulla Melendugno-Martano. Italia Nostra presenta le osservazioni alla VIA

I sostenitori del progresso a tutti i costi sono famelici e attaccati a tutte le possibili fonti di energia spesso dimenticando, o ignorando, che la sola regione Puglia produce un esubero di energia pari all’80% rispetto ai propri fabbisogni. Ma questi personaggi, invece, non vedono l’ora di “piantare” dei nuovi parchi eolici come fossero girasoli, proprio lì dove non ce ne sarebbe alcun bisogno.

Un nuovo parco eolico sarà costruito sulla Melendugno-Martano, strada provinciale 275. Cinque nuovi aerogeneratori saranno installati dalla Tozzi Green Spa nelle contrade “Limbi”,”Schifi” e “Fischetti”. Altezza di ogni “pala” eolica 180 metri, 35 metri in più degli aerogeneratori installati nell’altro parco eolico già esistente e di cui questo disterà solo qualche centinaio di metri. E sì, perché nel territorio di Carpignano Salentino c’è già un altro parco eolico con sette aerogeneratori alti ben 145 metri.

Lo scorso 8 febbraio la sezione Sud Salento di Italia Nostra aveva organizzato un convegno sull’argomento “Grandi impianti eolici: benefici o danni al territorio?” e sulla scia di quanto era emerso nel corso delle relazioni esposte dall’Arch. Luigina Antonazzo, dall’Ing. Antonio De Giorgi e dall’Avv. Donato Saracino sono emerse una serie di criticità per le quali tale progetto risulterebbe del tutto incompatibile con il territorio e in contrasto con le diverse disposizioni in materia. A chiusura del convegno anche il Sindaco di Capirgnano, Paolo Fiorillo, e il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, hanno espresso contrarietà all’opera. La sezione Sud Salento di Italia Nostra, quindi, ha presentato le osservazioni allo studio di Valutazioni Impatto Ambientale (V.I.A.).

Le osservazioni al progetto di Tozzi Green, con sede a Mezzano, in provincia di Ravenna, sono molteplici.  Queste enormi macchine, le cui opere di interconnessione ricadono anche sui territori di Martano, Calimera e Martignano, andrebbero a collocarsi su aree totalmente interessate da ulivi (anche secolari), in prossimità di insediamenti rurali, di aree boscate, di attività agrituristiche ed altri insediamenti significati del paesaggio tra cui il complesso conventuale dei Cistercensi di Martano. Nelle osservazioni si evince, inoltre come l’azienda ravennate non ha valutato alcuna alternativa di localizzazione degli aereogeneratori e il progetto non può ritenersi di pubblica utilità in quanto risponde ad esclusive ragioni di interesse economico del proponente. Inoltre tale progetto risulterebbe difforme alle disposizioni della Legge n.239/2004, che stabilisce che tali impianti devono trovare un adeguato equilibrio con le caratteristiche fisiche e geografiche dei luoghi. Sempre dalla analisi dello Studio di V.I.A. è stato rilevato che l’Azienda ha sottostimato le distanze di sicurezza (in caso di rottura delle pale) dai luoghi sensibili, come stabilito dalle Linee Guida regionali, e non ha valutato le interferenze di tali impianti con gli spazi aerei in ragione della vicinanza con l’aeroporto di Galatina e con l’aviosuperficie di Melendugno. La localizzazione di tale impianto è stata scelta in assenza di un P.R.I.E comunale e intercomunale, che la sottostazione di smistamento (localizzata a Martignano) non rispetta le distanze stabilite dalle Linee Guida regionali dagli abitati di Calimera e Martignano e non è stata valutata adeguatamente la loro compatibilità con le produzioni tipiche e di qualità, l’impatto sulla flora, sulla fauna e sugli ecosistemi e non è stato valutato il cosiddetto “effetto selva” stabilito nelle disposizioni afferenti il Regolamento regionale n.9/2006.

La Redazione

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