15 attivisti NoTAP non potranno mettere piede a Melendugno nè a Lecce per i prossimi 3 anni. Basteranno per finire il gasdotto?

Altri 15 fogli di via e il confino è servito. Se vuoi protestare sappi che rischi di non poter andare al mare a San Foca o farti un giro a Lecce perchè lo sceriffo della città non vuol vedere il tuo “brutto muso” che protesta contro un’opera fintamente strategica che non porterà beneficio solo agli Europei.

La Prefettura di Lecce raggiunge l’apoteosi e regala, prima che il 2017 venga archiviato, 15 fogli di via ad altrettanti attivisti NoTAP. Non solo questi 15 cittadini italiani non potranno raggiungere Melendugno e le sue marine (tra cui San Foca) per i prossimi tre anni ma non potranno mettere piede nemmeno a Lecce. L’apoteosi dell’assurdo se pensiamo che la Costituzione Italiana, quella che viene definita da più parti la più bella del mondo, garantisce ad ogni cittadino la libera circolazione. Senza contare poi il trattato di Schengen che parla di libera circolazione di uomini e merci all’interno della Comunità Europea. Ma si sa, in Italia vige la legge del più forte e TAP, e Prefettura e Questura si sono assicurati l’allontanamento forzato di 15 cittadini troppo “facinorosi”. Tre anni significa che il consorzio TAP (Trans Adriatic Pipeline) conta di finire i lavori nei termini previsti ed entrare in esercizio. Chissà cos’hanno in serbo per quegli attivisti melendugnesi che osano mettersi contro l’ordine costituito? Chissà che non paghino una vacanza a tutti i cittadini verso altri lidi, magari un confino forzato, dato che i verbali distribuiti questa estate non hanno sortito l’effetto sperato? Ma ormai non ci meravigliamo di nulla se con la scusa dell’ordine pubblico il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha recintato con jersey e filo spinato una porzione di San Basilio impedendo anche alla stampa di poter accedere considerata anch’essa facinorosa perchè armata di videocamera.

Speriamo che il 2018 porti consiglio sia ai vertici in Prefettura che a coloro che tra qualche mese ci governeranno a Roma. Ci auguriamo che tutto questo, alla fine, sia stato solo un brutto ricordo, una pagina nera da dimenticare il più in fretta possibile e diventi come una di quelle storie da raccontare ai bambini per farli spaventare, come un tempo si parlava dell’uomo nero domani si parlerà degli uomini del gas.

Francesco Cappello

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