Ancora tensioni presso l’ipotetico tracciato TAP. Manifestanti NoTAP appesi agli alberi per fermare le potature

Continuano le tensioni nei pressi del Cimitero di Melendugno tra manifestanti NoTap e ditta Mello

Dopo mesi di “silenzio” la ditta che ha in appalto i lavori agricoli di TAP (Trans Adriatic Pipeline), la multinazionale che deve costruire il gasdotto che porterà il gas azero fino nel cuore dell’Europa, ha ripreso l’attività scortata dalla forza pubblica dato che i NO-Tap avrebbero ostacolato le operazioni in quanto l’area di cantiere si trova a qualche chilometro di distanza dalla zona dove furono espiantati gli olivi nell’aprile scorso. In quanto a questo i NoTap si sono sentiti autorizzati ad entrare in un fondo privato senza esserne autorizzati come ci ha rivelato, in forma anonima, un imprenditore agricolo. Questo anonimo imprenditore ci ha segnalato come le forze di polizia siano entrate chiedendo il permesso e che se qualcuno si appella al fatto che ci fossero olive da raccogliere queste in realtà o non sarebbero state raccolte in quanto affette da lebbra e l’elevata acidità avrebbe rovinato poi il prodotto finale oppure perchè il campo è predisposto per la raccolta con scuotitore con ombrello rovesciato e quando le olive sono poche non si raccolgono ed è antieconomico ci svela l’anonimo imprenditore.

Il Movimento NOTap invece denuncia come un gruppo di operai intenti a potare dapprima dei piccoli alberi, sotto i 30 centimetri di diametro del tronco, e passare in un secondo momento ad alberi più grandi, situati lungo l’ipotetico percorso del tubo. Non essendo periodo di potatura ma di raccolta delle olive e così le fronde rigogliose venivano tagliate cariche di frutti. Ovviamente viene da pensare che questa operazione sia propedeutica all’espianto. Ma lo scopo delle nuove eradicazioni è per ora oscuro. Forse si apprestano a costruire un nuovo cantiere? Scrive il Movimento NOTap sul proprio profilo Facebook.

Francesco Cappello

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