“Olivo millenario a Borgagne”: è lui o non è lui? l’albero dice che forse non è lui

Da qualche giorno c’è un grosso albero di olivo che mi segue. E’ rugoso, contorto, sembra vecchio, millenario, ma è ancora rigoglioso, nel pieno della vita e della Xylella Fastidiosa si fa un baffo, anzi un ramo. Mi giro di scatto e gli chiedo cosa vuole, sono stanco di vedermelo tra i piedi.

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«Sono l’albero “millenario” da te citato in un articolo. Ho letto le fesserie che hai scritto su di me. Non sono l’albero che hai descritto tu. Sono vecchio sì, ma non così tanto. Ci sono altri miei compagni nelle vicinanze che sono più vecchi di me».

Da te mi hanno portato gli ribatto io, stupito che un albero di olivo “millenario” possa leggere un articolo online, magari glielo ha riferito il contadino che lo cura ma non posso immaginare un albero che usa uno smartphone e scorre le pagine con le foglie.

«Non sono io, ti dico, non ci sono studi scientifici che attestino la mia età. Non ricordo quando sono stato piantato, sicuramente molti giorni e notti fa, ma quanti con esattezza non saprei».

Senti, gli ribatto io, capisco il punto di vista ma ormai sei su Google Maps, sei classificato come olivo millenario, sei online, capisco che non ci sono prove che attestino la tua età, però sei vecchio e come tale rischi di divenire un’attrazione turistica.

“L’importante – mi risponde l’albero – che si capisca che l’olivo millenario forse non sono io, forse è un mio compagno che mi accompagna in questa grande avventura che si chiama vita”.

Dopo aver proferito queste sagge parole, con le sue possenti radici l’olivo, forse millenario, va via adagiandosi nella sua sede naturale.

Francesco Cappello

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  1. Alessia
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