17 maggio 2016 – Per il MISE (Ministero dello sviluppo economico) l’inizio dei lavori da parte di TAP (Trans Adriaci Pipeline) con le indagini archeologiche preventive e la bonifica degli ordigni bellici costituiscono le prime attività di avvio del cantiere e nel quadro generale dell’autorizzazione unica costituiscono l’avvio dei lavori generalmente intesi, così come previsto dal DM 20 maggio 2015. Per il Ministero, quindi, l’innalzamento di quella rete rossa in plastica costituisce l’avvio del cantiere in linea con l’avvio dei lavori del metanodotto che dovevano iniziare improrogabilmente il 16 maggio 2016 e terminare da qui a cinque anni così come previsto dal cronoprogramma. Inoltre sempre secondo il Ministero dello sviluppo economico il termine di inizio lavori non è condizionato in maniera esclusa alle verifiche di ottemperanza delle succitate in ambito VIA, organizzate in fasi, ma attiene alle più ampie condizioni previste nel decreto di Autorizzazione Unica e resta inteso che, dopo aver ottenuto, nel prosieguo, ulteriori verifiche di ottemperanza, la società potrà procedere alle fasi successive del progetto.
E allora, noi ci chiediamo, se è tutto in ordine perché innalzare una rete in plastica di domenica sera e costringere quei poveri operai a comportarsi come dei “ladri”, se tutto va bene perché sporcarsi di marmellata sperando che nessuno veda?
Francesco Cappello