4 aprile 2016 – Le mie “due parole” su “WAX: We are the X” del regista, mio amico, Lorenzo Corvino. Intanto andate a vederlo, non importa che età abbiate, non importa il vostro colore politico o i vostri gusti di cinema, non possiamo discuterne se non lo si va a vedere. Si tratta di un film che sicuramente arricchisce. L’ho visto in una sera di primavera dell’anno scorso, è passato un anno circa, mese più mese meno dall’anteprima a Lecce. C’era una folta curva sud di Melendugno e c’erano i ragazzi delle scuole.
Era emozionante e Lorenzo sulla porta mi ha salutato con cordialità e semplicità, per niente atteggiandosi, ma con l’educazione che lo contraddistingue fin da quando era bambino.
Avevo qualche preconcetto, lo ammetto … pensavo di trovarmi di fronte ad uno di quei film noiosissimi con sfondo sociale, di quelli in cui si raccontano storie a volte anche verosimili, ma troppo cariche. A me piace ridere quando vado al cinema e credo che ridere sia una cosa stupenda di cui non vergognarsi mai (Monicelli era un genio).
Lorenzo Corvino ha saputo raccontare uno spaccato di storia, quella dei giorni nostri, non racconta solo una generazione ma un momento storico culturale che coinvolge la nostra società. I toni non sono mai cupi o non eccedono nella denuncia rabbiosa, c’è sempre un accento poetico e una vena lievemente ironica che rende la visione gradevole.
Della storia, della scelta del Selfie-film, delle tematiche affrontate hanno parlato tutti.
Mi prendo la libertà di parlare in maniera schietta di quello che tutti hanno visto ma di cui nessuno ha parlato.
Molto realistica è la scena della trombata a tre, anche perchè da Lorenzo non te l’aspetti, molto vivida e verosimile, girata in maniera per niente nascosta e che lascia poco all’immaginazione. Al diavolo il perbenismo, tutti quelli che hanno visto il film l’hanno vista, nessuno ne ha parlato qui su Facebook.
Una gran bella ammucchiata, magari per qualcuno anche un motivo per andare a vedere il film.
Una scena che non ha nulla a che vedere con la storia (un po’ come tutte le scene di sesso nei film, diciamoci la verità) e che forse, caro Lorenzo ci fa ricordare che nessuno di noi (io e te non siamo immuni) può scappare dalla sorte assegnata alla nostra “generazione X”. Scene così, siamo chiari, fanno vendere i film e a questo mondo, in questa nostra società, bisogna pur rientrare. NON E’ UNA CRITICA, ma la constatazione del fatto che tutti facciamo i conti con la realtà e con la contingenza reale.
Lasciatemi raccontare due episodi su questa scena. All’uscita del film, le vecchie professoresse che accompagnavano gli studenti (De André avrebbe detto: “Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”) se ne fregavano di tutto il film e dicevano solamente: “Certu ca dha scena si l’era pututa risparmiare” (idioma leccese leccese). Io morto dal ridere
Il giorno dopo ho letto su Facebook i complimenti (mamma quanto è prodiga di allori la gente!!) di una signora al film, la quale, dopo aver ben “leccato” dappertutto (attenzione a me il film è piaciuto moltissimo), parlava anche della protagonista femminile, dicendo (ora non ricordo l’espressione esatta): “Gwendoline (parlava della protagonista usando il nome dell’attrice), un esempio che tutte le ragazze di oggi dovrebbero seguire: bella (diciamo pure bona n.d. Ros) sensuale, coinvolgente, determinata, femminile”…..Bene cara signora, non so se una ragazza di oggi o di ieri o di qualunque epoca possa seguire (nel mondo governato dalle leggi della fisica reali) come esempio la bellezza, lei può forse alzarsi la mattina e dire :”Oggi voglio essere la Bellucci” e per miracolo lo diventa seduta stante? … Per cui non mi spiego come le ragazze debbano prendere ad esempio un’attrice perchè è bella, a meno che il suo non sia uno spot alla chirurgia plastica (ma mi sembrerebbe molto lontano dallo spirito di WAX) …ma oltre tutto se proprio ci crede nel fatto che il personaggio di Gwendoline (E SOTTOLINEO IL PERSONAGGIO) sia un ottimo esempio, non è che mi dà il numero delle sue figliole, visto che credo che si passino gli uomini a due alla volta?
Con simpatia e con l’incitamento ad andare a vedere un bel film (e Gwendoline).
Ros