10 agosto – Oggi è San Lorenzo notte di stelle cadenti, meteo permettendo. La notte di San Lorenzo è una tradizione tipica salentina come il pasticciotto, il caffè in ghiaccio e San Martino. Tradizione vuole che si scelga una spiaggia rigorosamente salentina e si passi sulla spiaggia la notte tra il 10 e l’undici agosto, cantando, giocando, guardando le stelle cadenti e magari facendosi il bagno di mezzanotte, per arrivare tutti insieme al giorno dopo e fare colazione con un cornetto.
Un tempo era prassi accendere il fuoco sulla spiaggia, ma l’emissione di verbali esosi hanno scoraggiato i più a continuare a seguire tale pratica. Sono decine i locali che per questa notte magica hanno in programma serate per portare i propri ospiti dolcemente per mano all’alba dell’undici agosto.
La notte di san Lorenzo è associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato. Proprio in questi giorni il nostro pianeta si trova ad attraversare lo sciame meteorico delle Perseidi e in cielo piccole meteore attraversano l’atmosfera dando origine al fenomeno delle stelle cadenti. Quindi se siete su una spiaggia questa sera tirate il naso all’insù dai vostri smartphone e ammirate (meteo permettendo) questo spettacolo della natura. E’ gratis e non ha bisogno di connessione dati.
Francesco Cappello
Gentilissimo direttore, approfitto dello spazio dei commenti per fare una segnalazione che riguarda un punto molto caratteristico della nostra costa stupenda: “Lu pepe.” So di essere fuori tema rispetto al tuo articolo, ma la notte di San Lorenzo è diventata famosa per una poesia che tutti abbiamo studiato sui banchi di scuola e credo che il luogo di cui parlo sia uno dei più poetici del nostro territorio. Ieri (17 Agosto 2015) sono andato a fare il bagno appunto a “lu Pepe” e ho notato (non so se ci fosse già prima) un cartello (molto impattante dal punto di vista visivo ma non è questo il punto) proprio a fianco alla scaletta per scendere. IL cartello si intitolava “I FARAGLIONI”. Per me è un orrore. I Faraglioni sono a Capri e modificare la toponomastica tradizionale è come vergognarsi delle proprie origini. Su quello scoglio abbiamo imparato a nuotare in tanti, generazioni di ragazzi (soprattutto di Borgagne, Martano e Carpignano) si sono conosciute lì, si sono innamorate e si sono sposate. Non sono semplici scogli, fanno parte della cultura della nostra frazione soprattutto. Ci si può vergognare di un cognome o di un simbolo? Ora non so chi abbia ritenuto poco adatto il nome “Lu Pepe” per indicare quello che da sempre si chiama così e sono ben cosciente del fatto che a questo mondo ci sono problemi ben più seri, anche nella nostra comunità, ma non costa nulla essere coscienti delle proprie origini. Piacerebbe forse ai melendugnesi se i “Brigantini” diventassero i “Ladruncoli” o se la spiaggia dei “Marangi” diventasse la spiaggia delle “Arance”? Per favore, chi ha voluto imporsi anche turisticamente non ha inseguito poetici nomi altrui (tra parentesi, come fa ridere “Barone di Muro” che diventa “Barone di Mare”), ma ha raffermato le origini dei propri nomi. Vorrei infine sapere se i Borgagnesi che siedono in consiglio comunale, quando si danno appuntamento in quel punto della costa dicono “Vado a fare il bagno ai Faraglioni” , oppure “Me ne vado a lu Pepe”.
Con rispetto di tutti (scogli compresi)
Rosario De Giorgi
Sono d’accordo con te e ho pensato la stessa cosa quando ho visto il cartello domenica scorsa. Ne chiederò delucidazioni ai borgagnesi, al comando, quest’oggi in consiglio.
Grazie e ben tornato