28 giugno 2014 – Nei nostri paesi ci sono degli abitanti silenziosi che scivolano, spesso alle nostre spalle, e che ogni tanto li scorgiamo su qualche muro. Sono i gatti, mammiferi che solo in alcuni periodi dell’anno ci cullano con i loro canti. Ogni tanto anche questi mammiferi, come altri animali, devono ricorrere alle cure dei medici. Se sono gatti, o cani, di famiglia le cure vengono somministrate dal veterinario di fiducia, ma se il gatto in questione è randagio? Cosa succede soprattutto in questi tempi di crisi. Quella che stiamo per raccontare è la storia di Rogno, un gattone nero, un randagio di quartiere, portato presso l’ambulatorio del dott. Andrea Stella, veterinario. Rogno aveva un’ampia ferita da morso trascurata per lungo tempo (almeno 2 settimane). Si sa, quando si parla di randagi è sempre difficile trovare una persona di buon cuore disposta a prendersene cura, soprattutto, come dicevamo, in questo periodo di crisi.
Rogno ha avuto la fortuna di incontrare il signor Vito, che, pur in ristrettezze economiche, ha trovato massima disponibilità nel dr Stella che ci ha raccontato come
«di fronte a un gatto così socievole, la lunga degenza sarebbe stata più un piacere che un impegno».
La ferita si estendeva lungo il collo fino alla spalla, si presentava gravemente compromessa, con un ampio scollamento dei tessuti e soprattutto un grave processo infettivo (tipico dei morsi di gatto), non responsivo agli antibiotici (il sig. Vito ammette di aver iniziato una terapia empirica con antibiotici, che probabilmente hanno contribuito all’insorgenza di un fenomeno di antibiotico resistenza). Si sono resi infatti necessari ben due interventi di curettage chirurgico, con rimozione dei margini degenerati, prima di poter osservare un lungo processo di riparazione tissutale. Il tutto protetto da una fasciatura ricavata da un calzino. Oggi Rogno sta bene e ha trovato casa presso un’anziana signora di Castrì, che ha avuto il buon gusto di ribattezzare questo affettuosissimo gattone con il nome di “Fufi”. Un’ultima considerazione, ci confida il dr. Stella, la castrazione del gatto maschio, oltre a contribuire al controllo del randagismo, riduce la tendenza alla lotta tra gatti maschi nel periodo dei calori, riducendo la possibilità di contrarre gravi malattie infettive (come la FIV e la FeLV) e di incappare nella stessa “disavventura” di Rogno.
Serena e Francesco Cappello