19 dicembre 2013 – Succede spesso così nelle piccole comunità. Ci sono mesi di silenzio tombale, poi l’approvazione e l’aumento di una tassa sveglia le coscienze e la creatività degli abitanti. Tutto ha inizio il 23 novembre scorso quando il consiglio comunale recepisce la direttiva del governo su cosa fare riguardo l’IMU sulla seconda casa. La maggioranza al governo recepisce talmente bene la direttiva governativa che decide di aumentare al massimo l’aliquota che passa al 10,6 per mille, una vera e propria mazzata per molte famiglie che già stentano ad arrivare a fine e mese e si ritrovano con un immobile attaccato al piede. La seconda casa, spesso è un lascito dei genitori ai figli, quel qualcosa in più che può servire alle necessità degli eredi, ma che è divenuta in questo periodo un incubo per coloro che si ritrovano a pagare oltre il doppio rispetto alla rata di giugno. Spesso è la 13esima, per chi ha la fortuna di prenderla, che prende il volo così come prende il volo la possibilità di “spendere” sotto le feste natalizie. Ma dicevamo creatività. Dal 23 novembre i manifesti di pro e contro l’aumento proliferano finchè non viene creato un evento ad hoc, a Borgagne, dal consigliere di opposizione Mauro Russo, per spiegare le ragioni dell’aumento stesso. Tutti affiggono per dire la propria fin quando, passate le feste, e passati i consigli comunali che prevedono altri aumenti, non si ritornerà nel letargo paesano.
Francesco Cappello