Francia, Greenpeace ‘assalta’ centrale nucleare

Alle 6 e 57 il sito di Greenpeace annunciava trionfante che alcuni militanti si erano introdotti in una centrale nucleare francese. La centrale atomica di Nogent-sur-Seine si trova a 95 km da Parigi ed è stato scelto come obiettivo proprio perchè vicina alla capitale francese. Alle 7.30 ora locale lo stesso sito annunciava che i militanti entrati nella centrale, eludendo le misure di sicurezza, erano riusciti a scalare la cupola di uno dei due reattori e di stendere uno striscione di pericolo: “L’energia nucleare non è sicura”.

«Questa azione – vi è proclamato nel sito – dimostra come gli impianti nucleari francesi siano vulnerabili a semplici intrusioni fatte da pacifisti militanti che sono riusciti, con pochi mezzi, a raggiungere il cuore di una centrale nucleare. Tutto questo è dovuto al fatto che le attuali caratteristiche di sicurezza dell’impianto sono inadeguate».

La gendarmeria francese ha confermato che otto militanti sono riusciti ad entrare nell’impianto da un’entrata secondaria e alcuni di essi sono stati arrestati. L’accusa dell’organizzazione pacifista rivolta al governo francese è di aver controllato gli impianti nucleari dopo il disastro di Fukushima in Giappone, ma di aver trascurato il fattore umano e le possibili intrusioni.

La centrale presa di mira stamane non è nuova ad interessamenti di Greenpeace. Spulciando il sito dell’associazione vi era un avviso, datato 25 novembre scorso, che riguardava proprio questo impianto e di come oltre 44 milioni di persone sarebbero state interessate da un eventuale problema nucleare se fosse successo qualcosa, come per esempio un incidente come quello di Chernobyl. E tutto a meno di 100 km da Parigi.

Ma Greenpeace stessa non è nuova ad azioni che servano a “svegliare” l’opinione pubblica. Storica è la sua battaglia contro i balenieri, iniziata negli anni settanta del secolo scorso o l’incursione in un’altra centrale nucleare in Austria, nel 2009 quando fu “assaltato” l’impianto di Zwentendorf. Impianto che, però, non era mai entrato in funzione perchè bloccato da un referendum popolare che ne aveva bocciato l’accensione.

 

Francesco Cappello

 

fonte: ilquotidianoitaliano.it

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