Lettera di TAP al cittadini di Melendugno. Il progetto è “cosa” buona e giusta

Un’altra operazione di cosiddetto marketing-spazzatura è in atto a Melendugno da parte di TAP, il consorzio, che ha sede in Svizzera, sta costruendo il pozzo di spinta in località San Basilio a San Foca, marina di Melendugno che deve far transitare a partire dal 2020 il gas proveniente dall’Azerbaijan.

Stamane una mano ignota ha messo nella mia buca delle lettere una missiva, una brochure, color verde acqua e bianco. Il titolo è rassicurante “Sicuro di sapere tutto?” il sottotitolo chiarisce che si tratta della multinazionale del gas, la Trans Adriatic Pipeline, che è pronta a chiarire “le risposte ai principali dubbi dei cittadini sul gasdotto TAP”. Una missiva non voluta poichè melendugno.net si occupa da anni delle “rassicurazioni” di TAP e delle pecche e storture messe in luce dal comitato NOTAP. All’interno della brochure 6 quesiti che servono a rassicurare una popolazione ormai fortemente contraria al progetto e con molti di loro a mettere in gioco la propria fedina penale.

Di questi 6 quesiti, a detta della mano ignota che ha creato il contenuto, 4 sono falsi e quindi qualcuno sbaglia e due sono veri. Ma entriamo nel dettaglio.

Per TAP l’impatto visivo dell’opera sarà minimo ma ci si scorda che il PRT sarà il più grande d’Europa e pare che le abitazioni che le sono vicine, a meno di 80 metri in linea d’aria, non siano considerate nemmeno “edifici”.

Il secondo chiarimento indica che è falso come il gasdotto possa minacciare gli ulivi e il territorio. Questa domanda ponetela a coloro che si son dovuti munire di pass, per 30 giorni, per entrare a casa perchè abitavano nei pressi della zona rossa. E’ probabile che il gasdotto non provochi malattie, non vi sono studi in merito ma in un altro articolo abbiamo dimostrato come la centrale di depressurizzazione possa essere pericolosa e altamente esplosiva con le sue nubi. La presenza del gasdotto secondo TAP non interferisce con la vocazione turistica e potrebbe anche essere vero ma lo scorso anno qualche operatore lamentò la cancellazione di alcune prenotazioni per la presenza massiccia delle forze dell’ordine. E’ vero, forze di polizia presenti per ordine pubblico ma sempre per colpa di TAP.

Infine il gas di TAP è indispensabile per l’Italia? Qui in questo ultimo punto al consorzio dovrebbero mettersi d’accordo. In più parti nel progetto è scritto a chiare lettere che l’Italia sarà solo un punto di passaggio, un Hub del gas, mentre in questo ultimo punto l’anonimo “scrivano” chiarisce che entro il 2020 scadranno contratti di fornitura per circa 35 miliardi di metri cubi e che riforniscono l’Italia. Delle due l’una, o il gas azero se ne va in Europa oppure questo gas dopo essere entrato in Europa sarà ricomprato dall’Italia dopo aver dato “gratuitamente” e a spese del contribuente italiano il passaggio.

Francesco Cappello

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