Borgagne, la casetta dell’acqua resiste tre anni: troppo alti i costi di gestione giornalieri

Smontata la casa dell’acqua a Borgagne. Lo sappiamo è vecchia come notizia, ormai è una cosa conclamata e coloro che andavano a fare rifornimento di acqua ormai si sono rassegnati oppure si serviranno della casetta installata a Melendugno, di fronte la piscina Acquapool. Ma permetteteci una considerazione. Secondo la proprietaria la gestione della casa dell’acqua, a Borgagne, era divenuta insostenibile e per alcuni mesi hanno stretto i denti e resistito con la speranza che sarebbe cambiato qualcosa, e invece nulla. Nove euro di guadagno giornaliero nulla possono contro i 30 euro di costo di gestione al giorno e per un’azienda, privata, prima o poi quella perdita di 21 euro giornalieri si fanno sentire, in fondo sono “solo” 630 euro mensili. Dopo smontata e sparita la casetta dell’acqua alcuni cittadini di Borgagne si sono accorti che qualcosa non andava e si son chiesti, sul gruppo Facebook “Sei di Borgagne se..” come mai un distributore di acqua dove spesso si doveva fare la fila per rifornirsi improvvisamente diventa non più remunerativo. Qualcuno inizia anche a nutrire dei dubbi sulla gestione e afferma che lo stesso sarà montato da altra parte e invece l’azienda preferisce tenerlo spento invece che in funzione perché fare attività privata, soprattutto per le piccole aziende, è come avere una pistola alla tempia con un unico colpo in canna. Prima o poi bisognerà premerlo quel grilletto. Ci lamentiamo spesso che a Borgagne non succede mai nulla, che siamo un piccolo paese dove ci sono e “sopravvivono” solo piccole attività e poi quando ne abbiamo l’occasione non “aiutiamo” il temerario che si è messo in gioco. Preferiamo sparare a zero contro il malcapitato e solo dopo che costui decide di mollare ci accorgiamo di come fosse buona quell’acqua e di quanto, solo ora, manchi quel distributore automatico che vendeva un litro d’acqua a cinque centesimi di euro.

Francesco Cappello

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