Nonostante le tante rassicurazioni della multinazionale del gas TAP (Trans Adriatic Pipeline) e a dispetto dei tanti pareri e sentenze favorevoli ogni tanto si capita di incorrere in qualche problema.
E’ ciò che ha rivelato un attivista noTAP che ha avvisato il proprietario del terreno sul quale sembra sia avvenuta la violazione. Il proprietario è la Regione Puglia che in prossimità della zona rossa è proprietaria di una particella dove insiste un impianto di fitodepurazione e lungo i cui confini dovrebbe passare la recinzione, almeno stando a quanto emanato dal Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, nel sua disposizione del 13 novembre scorso. L’ordinanza prefettizia dopo aver militarizzato il territorio di Melendugno ha permesso alla multinazionale di allargare l’area di cantiere in spregio all’art. 52quater del DpR 327/2001, di abbattere muri e reti metalliche di recinzione nel foglio 9 particella 148 interessata tra l’altro anche da incendio e di cui ci occupammo nel 2015 quando parlammo sul fatto che il consorzio non poteva muovere neanche una pietra fino al 2021. La risposta del Presidente, Michele Emiliano è il simbolo della sua contrarietà, a parole, del gasdotto TAP.
Francesco Cappello
