Espianto TAP, presentata mozione in Regione Puglia ma è affossata da Forza Italia. Emiliano sempre più ambiguo

21 marzo 2017 – Seconda giornata di assedio presso il cantiere TAP a San Basilio caratterizzata da una notevole presenza di forze dell’ordine in tenuta antisommossa: carabinieri, guardia di finanza e polizia, in divisa e in borghese per tentare di sbrogliare il problema degli espianti dei circa 200 alberi di olivo che attendono pazienti il loro turno. Al centro di tutto ciò civili, uomini donne e ragazzi, curiosi e consapevoli che con la loro presenza, forse, qualcosa di possa fare. Ma non siamo in una favola dove tutto finisce bene, dove i celerini abbracciano i manifestanti e cantano festanti tutti insieme, qui è la realtà dove per un nonnulla si viene malmenati, trascinati e spinti perchè qualcuno ha ordinato che quei camion e quegli operai devono passare ad ogni costo per permettere ad una multinazionale del gas di poter fare il suo lavoro. All’esterno invece ci sono i politici, quelli che dovrebbero difendere la popolazione locale come il Presidente della Regione Puglia che in campagna elettorale aveva promesso di essere il sindaco di Puglia e invece fa solo gli interessi di una multinazionale svizzera. Nel 2015 oltre duemila persone a Melendugno avevano votato questo barbuto magistrato passato alla politica e oggi colui che forse un giorno diverrà segretario del Partito Democratico ha dato il meglio di sè. Ha inizialmente promesso di avallare una mozione presentata dai cinquestelle in Consiglio Regionale per permettere tramite “l’Avvocatura di valutare se impugnare la nota ministeriale, con cui vengono violate le competenze regionali” e contestualmente ha chiesto a Forza Italia di affossare la mozione. Oltre 2000 voti buttati al vento e donati al doppiogiochista per eccellenza che affermava tranquillamente che due gasdotti sono meglio di uno.

Francesco Cappello

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